Dissesto, giudizi e altri addii. Il tempo dell'incertezza

Dopo il crack finanziario il Comune potrebbe dover affrontare anche la sospensione del sindaco

Benevento.  

Si complica la situazione a Palazzo Mosti. Il Comune di Benevento, dopo la dichiarazione di dissesto, si prepara ad affrontare un'altra rischiosa partita. A giocarla, questa volta, è il numero uno dell'ente. Clemente Mastella se condannato potrebbe essere sospeso dalla carica per effetto della Severino.

E' fissata al prossimo 15 marzo, infatti, la decisione del Tribunale a cui la Procura della Repubblica di Napoli ha richiesto la condanna di Clemente Mastella a 2 anni e 8 mesi di reclusione, per corruzione e tentata corruzione, riguardo ai fatti emersi nel 2008, cioè l'inchiesta sulla sanità campana.
La legge stabilisce la sospensione dall’incarico di un amministratore pubblico per un periodo di almeno diciotto mesi per i condannati, anche solo in primo grado, per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato.

Il Comune, così, dopo il dissesto finanziario si troverebbe anche ad affrontare la sospensione del sindaco. Secondo una prima interpretazione a sostituire il primo cittadino dovrebbe essere Erminia Mazzoni che è attualmente il vice di Mastella. Ma la Prefettura potrebbe nominare un Commissario.

Quali le conseguenze? L’ordinaria amministrazione della città sarà formalmente nelle mani del vice sindaco o di un commissario. Regnerà di conseguenza l'incertezza e la macchina amministrativa sarà bloccata solo all'ordinaria amministrazione.
Sul tavolo del Comune di Benevento rimarranno sospese le tante questioni aperte. Dai servizi essenziali, a cominciare dalle difficoltà appena appianate con l'Asia per la raccolta dei rifiuti, alla nuova strada del settore trasporti. Dalle vertenze per l'housing sociale a quelle legate al lavoro. Dalle infrastrutture ai disagi delle periferie, dall'ambiente ai giovani per finire alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale. Tutto rimarrà nuovamente fermo al palo.

Insomma una nuova ferita alla città. Un quadro negativo di dubbi che aggiunge disincanto a disincanto. Un senso di frustrazione e fallimento per il futuro. Un nuovo tassello in un mosaico che sembra inno all'incapacità di costruire una visione futura e condivisa. Per saperlo c'è da attendere fino al prossimo 15 marzo.

 

Md