Prelievi forzosi risorse, Provincia pronta a denunciare

L'ente appoggia decisione Upi per presentare un esposto cautelativo alla Procura contro Governo

Benevento.  

La Provincia di Benevento aderisce alla decisione assunta dall'assemblea dei Presidenti delle Province d'Italia e si dichiara pronta a presentare un esposto cautelativo alla Procura delle Repubblica se il Governo non impedirà i prelievi forzosi di risorse finanziarie dai Bilanci dell'Ente anche per l'anno in corso.

La Provincia sannita ha infatti sottoscritto la posizione assunta dall'Upi che stigmatizza il prelievo forzoso iniziato con la Legge finanziaria del 2015 che ha distrutto non le Province in quanto tali quanto i servizi da loro erogati.

Nel corso dell'Assemblea delle Province italiane, quella sannita, rappresentata dal Segretario generale Franco Nardone, ha spiegato che i 23 milioni di Euro sottratti alla sola Provincia sannita per risanare il Bilancio dello Stato hanno privato il Sannio di denaro da spendere per investimenti in strade e scuole, già duramente colpite, in modo particolare le prime, dall'alluvione del 2015.

In queste ore il Presidente dell'Unione delle Province d'Italia Achille Variati ha dichiarato: “il Parlamento, quando ha assunto tre anni or sono le decisioni relative al taglio dei finanziamenti alle Province, non aveva chiare le conseguenze. Si è trattato di un clamoroso storico errore del Parlamento e delle strutture tecniche che hanno dato il via libera alle finanziarie dal 2015 in poi. Noi assicuriamo i servizi senza bilancio e senza nemmeno il bilancio provvisorio. Noi oggi qui stiamo dicendo ‘basta’. E se il decreto legge che abbiamo chiesto non ci darà i fondi che chiediamo siamo pronti a combattere“, ha aggiunto Variati.

Le Province italiane e quella di Benevento in modo particolare chiedono l’azzeramento del terzo taglio, ammontante a 650 milioni, più altri 550 milioni aggiuntivi, quindi in totale 1,2 miliardi in programma per l'anno in corso. Le Province d'Italia hanno rappresentato la loro richiesta anche al Capo dello Stato Sergio Mattarella nel corso di una apposita udienza al Quirinale; ma se la loro presa di posizione non fosse accolta dal Governo, le Province hanno deciso adeguate contromisure.

Ha spiegato Variati: “Fino a qualche tempo fa eravamo rassegnati, ma ora monta un’idea per cui, per senso di responsabilità e rabbia, i presidenti delle province non vogliono levare le tende. A questo punto faremo i combattenti nel nome della giustizia per i cittadini e per chi paga le tasse. Perché qui i soldi ci sono. Ma sono stati deviati per altre cose. I soldi che pagano i cittadini per le strade vanno altrove.Siamo pronti con esposti cautelativi che senza risposte adeguate presenteremo alle Procure delle Repubblica di tutta Italia”.