Scoppia il caso Morosità a Palazzo Mosti. Solo 18 tra consiglieri e assessori non hanno pendenze con le casse comunali, a differenza degli altri 24. In molti casi si tratta di mancati versamenti di Tarsu e Tari, pendenze spesso di poche centinaia di euro, sebbene in qualche caso si parla di importi molto più elevati.
E dunque, quasi metà dell'amministrazione sarebbe a rischio decadenza in base al testo unico degli enti locali... in teoria. In pratica, molte sono le situazioni ampiamente sanabili, e altre hanno bisogno di ulteriori approfondimenti. La questione, in ogni caso e come prevedibile ha suscitato l'indignazione dei cittadini. Sui social è un massacro, e anche ai microfoni di Ottochannel le risposte tendono tutte allo sdegno.
Da Palazzo Mosti tuttavia sale l'irritazione. Bocche cucite, ma serpeggia insofferenza, il motivo? E' presto detto: in molti casi si tratta di pagamenti non aggiornati dalle banche dati, sono diversi, infatti, gli amministratori armati di ricevute di pagamento del 2015 o del 2014, che non erano state registrate e che quindi li hanno fatti entrare nell'elenco dei morosi. “Il problema – mormora qualcuno – non sono gli accertamenti: se c'è qualcuno che non paga è giusto che sia sanzionato. Perché le tasse si pagano e le devono pagare in particolare gli amministratori. Ma innanzitutto non doveva esserci questa fuga di notizie, essendo una procedura interna e soprattutto perché, come si sta rivelando, in molti casi non c'è alcuna morosità, ma per contro, il problema è nel settore tributi che ha dati non aggiornati”.
Nel video, andato in onda del tg delle 14 su Ottochannel 696 le dichiarazioni dei cittadini di Benevento