"Il voto provinciale è un segnale da non sottovalutare"

Domenico Mauro:“E’ necessario avviare una riflessione seria all’interno del partito”

“Il partito rischia seriamente di essere prosciugato,da un lato, dall’effervescenza e dall’arrembaggio del progetto politico di “Noi Sanniti” del Sindaco Mastellae, dall’altro, dalla mancanza di ascolto delle richieste provenienti dal territorio"

Benevento.  

 

“Se vogliamo recuperare una centralità oramai smarrita, se effettivamente Forza Italia si candida a rappresentare l’elettorato moderato della provincia beneventana o se culliamo l’ambizione di presentarci come un partito credibile e attrattivo per i cittadini e gli amministratori, allora dobbiamo cambiare passo." Lo dice in una nota Domenico Mauro.

 

"Non conviene a nessuno tacere le criticità che in questi mesi hanno bloccato la crescita di una classe dirigente. La vittoria al Comune di Benevento poteva rappresentare un occasione, un punto per svoltare e riallacciare un rapporto con la Città e i territori. Eppure, contrariamente alle previsioni, dopo pochi mesi, il gruppo a Palazzo Mosti sta per perdere, o almeno così si legge, un consigliere comunale. Tutto nel silenzio più assordante. Senza contare, poi, che nel recente voto alla provincia, dei tre consiglieri comunali di Benevento, due solo hanno sostenuto la lista di partito”. Il risultato del voto provinciale, al netto delle varie interpretazioni soggettive, determinato, peraltro, dal senso di responsabilità dei singoli, e, ancor prima, le difficoltà in fase di formazione della lista, per continuare con le dimissioni del vicario provinciale della componente giovanile, sono solo alcuni dei segnali che non possono essere sottovalutati.

“Il partito rischia seriamente di essere prosciugato,da un lato, dall’effervescenza e dall’arrembaggio del progetto politico di “Noi Sanniti” del Sindaco Mastellae, dall’altro, dalla mancanza di ascolto delle tante richieste provenienti dal territorio. Da neo coordinatore provinciale vicario – ha precisato Domenico Mauro – non sono incollato alla poltrona, peraltro non comoda, e nel muovere delle critiche al nostro operato ho la sensibilità di addossarmi le responsabilità che gravano, anche, sulla mia persona. Al contempo, però, occorre sottolineare che è divenuto indifferibile abbandonare quella visione domestica della politica che fino ad oggi, lo dico a malincuore, l’ha fatta da padrone;È necessario, lo ripeto da tempo, avviare una riflessione all’interno del partito per recuperare i rapporti deteriorati e,per rinnovarsi sul territorio, privilegiando, in primis, il merito.

Temo seriamente -– ha concluso Domenico Mauro– che se rinunciamo a questa battaglia di prospettiva, nel volgere di poco tempo, rischiamo di finire come i quattro amici di una vecchia canzone di Gino Paoli. Al sottoscritto, non interessa la caccia alle streghe, il patibolo per i traditori o l’emarginazione per i franchi tiratori: a mio avviso, in questa riunione palingenetica è necessario stabilire un metodo, una impostazione di fondo su come intendiamo proseguire il nostro impegno politico: prima delle persone è fondamentale chiarirsi sulle modalità altrimenti è meglio lasciar perdere”.

Redazione Bn