Con la ormai consolidata strategia del “panem et circenses”, l’amministrazione comunale non solo ha fatto passare sotto traccia la nomina nel Cda della Gesesa di un membro della famiglia proprietaria dei locali che l’attuale sindaco ha utilizzato per il suo Comitato Elettorale (senza che nessuno si scandalizzasse, neppure quei grillini sempre più pentamastellati dopo aver votato a braccetto col primo cittadino anche al referendum, in fisiologica continuità con le comunali), ma soprattutto la cancellazione di Bentorrone, una manifestazione realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio, di assoluta valenza sul piano dell’identificazione territoriale, in grado di attirare turisti e produttori da ogni parte d’Italia." E' quanto denuncia in una nota il gruppo consiliare del Pd al Comune di Benevento.
"Una kermesse finita nel tritacarne dello spoilsystem e ritenuta non meritevole forse perché etichettata da Mastella e dalle grandi menti di cui si circonda come ascrivibile al precedente governo di centrosinistra (ovvero quello da lui stesso sostenuto dal 2006 al 2009). Senza sapere però, che questa si svolgeva sin dal lontano 2005 in quanto ideata dall’allora vicesindaco e assessore alle attività produttive Gianfranco Ucci e quindi da una amministrazione di centrodestra, al pari della sua. Bentorrone, ulteriormente cresciuta negli anni dal 2006 al 2011 grazie al gemellaggio con Cremona (e alla conseguente creazione dell’associazione nazionale “Città del Torrone”, di cui la città di Benevento per anni ha detenuto lapresidenza con Pietro Iadanza), ha visto nel corso degli anni alternarsi espositori provenienti, oltre che dal sud, dal cento e dal nord Italia, dalla Spagna, dall’Ungheria e della Francia ed è riuscita a brillare di luce propria per circa un decennio. Bentorrone non è mai stata unicamente la festa del torrone ma negli anni si è sempre fregiata di parecchie attività collaterali: ricordiamo i giochi di fuoco luce e getti d’acqua, gli artisti di strada, le degustazioni guidate, la performance teatrali, fino ad arrivare all’ormai celeberrimo “Processo al Torrone”. La sinergia con Cremona aveva prodotto scambi culturali e percorsi turistici intrecciati tra le due città, consentito a Bentorrone di entrare in alcuni circuiti camperistici e di rappresentare una favolosa vetrina per la città. Purtroppo ci rendiamo conto che i tuttologi e i maestri del pacchianesimoa cui Mastella ha affidato incarichi di gestione e programmazione abbiano un altro concetto di promozione territoriale, alquanto rustico e autoreferenziale, ma siccome il risultato prodotto è l’omicidio di Bentorrone, sarebbe opportuno che ne dessero conto alla città. Perché uno zecchino d’oro pre-natalizio, lo show di qualche saltimbanco e un albero psichedelico non posso essere sufficienti a motivare questo assassinio premeditato”.
Redazione Bn