"Si ritorni all'elezione diretta del consiglio provinciale"

Così Gabriele Di Marzo dopo il risultato del referendum a San Lorenzo Maggiore

Le ragioni di questa ponderata scelta non sono attribuibili ai partiti politici o movimenti presenti sul territorio...

San Lorenzo Maggiore.  

La netta vittoria del No in Provincia di Benevento, si e’ materializzata non solo nella città capoluogo ma anche nei Comuni della Provincia. E’ il caso di San Lorenzo Maggiore, dove nelle settimane antecedenti al voto si e’ tenuto uno dei dibattiti più interessanti organizzati dal fronte del No  nel corso della campagna elettorale e che ha visto la presenza di diversi amministratori locali. Proprio a San Lorenzo Maggiore il fronte del No ha quasi toccato la soglia del 70%, distaccando di oltre 500  voti il fronte del Si.

‘’San Lorenzo ha risposto bene all’appello in difesa della democrazia’’ così Gabriele Di Marzo, coordinatore provinciale vicario di Forza Italia Giovani, presente Domenica a Roma nella sede distaccata del Viminale per gli scrutini delle schede degli italiani all’Estero, nonché uno dei componenti del Comitato ‘’Noi diciamo No!’’ nato proprio in occasione del Referendum.

‘’Da sempre consapevole che una riforma della Costituzione debba essere  fatta, avendo come presupposto però la più ampia condivisione politica e parlamentare possibile. Le regole del gioco si scrivono insieme, perché sono appunto i principi fondamentali dai quali partire. Purtroppo dobbiamo constatare che anche sulla questione Provincia si sono persi due anni, e temo altri due si perderanno. Dal decreto Del Rio del 2014’ la Provincia ha avuto le competenze senza avere però il bacino economico dal quello attingere.

Questo netto risultato respinge quella presa di posizione, restituendo, almeno moralmente, centralità all’ente provincia. Si dovrebbe cominciare a ragionare anche sull’elezione indiretta che regola l’attuale elezione dei consiglieri provinciali e del Presidente stesso. Altro casino in tal senso sarà fatto con le elezioni di Gennaio, nelle quali si deciderà per i consiglieri e non per il Presidente che sarà in carica fino al 2019.

La battaglia per il No e questi eccellenti risultati ottenuti in termini di voti però, non possono essere assolutamente ghettizzate con sigle specifiche partitiche e non. La gente e’andata a votare, credo sia questo un aspetto di fondamentale importanza. La gente, oltre ogni sigla,  ha scelta in maggioranza il No. Le ragioni di questa ponderata scelta non sono attribuibili ai partiti politici o movimenti presenti sul territorio. Senza dubbio ogni organizzazione ha tuo la sua parte, ma ciò che più ha influito e’ stato il voto consapevole del cittadino non schierato.’’ 

Redazione Bn