Mancano poche ore al voto di domenica e i giovani di Sannio Popolare fanno il loro ultimo appello al voto per il Si, attraverso il loro coordinatore provinciale Carmine Passante.
“Quello di domenica non sarà un voto sul Governo Renzi ma un voto sul nostro futuro e su come ammodernare le istituzioni democratiche del nostro paese riducendo inevitabilmente i costi della politica e il numero delle poltrone per i politici.
“Votando Si scompariranno 315 senatori con tutte le loro indennità e spese di funzionamento dei gruppi al Senato, aboliremo due Enti oramai inutili come il CNEL e le Province, diminuiremo gli stipendi ai consiglieri regionali (questi infatti avranno indennità parametrate all’indennità del sindaco del Comune capoluogo di Regione), renderemo più veloci i processi legislativi e burocratici, supereremo i contenziosi tra Stato e Regioni in tante materie, e amplieremo gli spazi di partecipazione popolare (attraverso nuove regole per i referendum abrogativi, i referendum propositivi e le legge di iniziativa popolare).
Mi chiedo e chiedo – sottolinea Passante con un filo di ironia – ma tutto questo non era voluto da tutti noi? Come mai molti oggi si oppongono? Capisco la naturale opposizione della “Casta Politica”, ma davvero faccio fatica a capire le ragioni di cittadini comuni che dicono di No a questa riforma.
Si dice da parte di alcuni che la riforma va nella direzione giusta ma non è completa, non è perfetta, non è scritta bene.
A queste obiezioni si potrebbe rispondere con l’esempio citato proprio nei giorni scorsi dal Presidente Renzi: è come se qualcuno avesse la necessità di raggiungere Aosta in autospot e non trova nessuno disponibile a trasportarlo. Poi finalmente arriva qualcuno disposto a dargli un passaggio fino a Torino, ma il tizio questo NO, perché lui vuole per forza un passaggio fino ad Aosta. Beh! Io tra il fare un buon pezzo di strada nella direzione giusta per arrivare al mio obiettivo e non fare manco un chilometro preferisco avviarmi alla mia meta.
Quindi – conclude Passante – lo dico soprattutto ad i miei coetanei, votiamo convinti questa riforma altrimenti per altri quarant’anni le cose resteranno così come sono e nessuno potrà mai lamentarsi in quanto quando siamo stati chiamati in causa per farlo abbiamo detto No. Il futuro ci appartiene ma dobbiamo anche sapercelo costruire.”
Redazione Bn