Giovani Noi Sanniti Benevento: lettera a Renzi

Riceviamo e pubblichiamo

"Noi apprezziamo che ci siano ancora politici che cercano di migliorare l’Italia e il suo ordinamento, ma non è certo questo il modo migliore per farlo"

Benevento.  

Caro “Presidente” Renzi,

Innanzitutto ci ha fatto molto piacere, data la sua visita nel giorno 19 di novembre, che si sia ricordato che la città di Benevento esiste. Un po’ meno piacere ci ha fatto che Lei se lo ricordi solo quando c’è da fare propaganda per il suo partito o per le sue proposte/iniziative politiche e non in momenti di difficoltà, come ad esempio l’alluvione che ha colpito il Sannio l’anno passato.

Stavamo analizzando il testo della sua riforma costituzionale e abbiamo trovato dei punti sui quali ci piacerebbe soffermarci.

Il primo punto riguarda la composizione del nuovo Senato della Repubblica e i tagli sui costi della politica: i costi del Senato verranno ridotti solo di un quinto rispetto alla situazione attuale, i consiglieri regionali e i sindaci designati acquisiranno tutti gli stessi privilegi e le stesse immunità degli odierni senatori. Passeremo da un Senato votato dai cittadini ad un Senato nominato dai partiti tra chi già è membro delle istituzioni. Sarà una specie di super casta della casta. Inoltre, per ridurre i costi del Parlamento, basterebbe utilizzare una legge ordinaria, senza stravolgere la Costituzione, ma se non ci sbagliamo, ogni volta che questa cosa si sarebbe potuta attuare, tutti i membri del parlamento ne hanno votato sempre a sfavore.

Il secondo punto invece riguarda la sovranità popolare. Oltre al fatto che già non potremmo più votare i nostri senatori in via diretta, la Riforma non amplia affatto la partecipazione da parte dei cittadini, perché triplica da 50.000 a 150.000 le firme per le proposte di legge di iniziativa popolare e non garantisce la sovranità popolare , perché , insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) , espropria la sovranità del popolo e la consegna ad una minoranza parlamentare che , solo grazie al premio di maggioranza, si impossessa di tutti i poteri.

Come terzo ed ultimo punto prendiamo in considerazione l’abolizione del Cnel.

IL Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) è un organo di rilievo costituzionale competente in materia di economia e legislazione sociale. Esprime pareri di esperti del settore e promuove iniziative legislative. Perché abolirlo del tutto? Si potrebbe pensare di modificarlo, basta una legge ordinaria, non di certo un referendum.

Noi apprezziamo che ci siano ancora politici che cercano di migliorare l’Italia e il suo ordinamento, ma non è certo questo il modo migliore per farlo.

Proporre un referendum accostando tante materie distaccate tra loro , non è per niente una buona idea, crea solo difficoltà ai cittadini sulla scelta del voto.

Detto questo la salutiamo cordialmente e le auguriamo un “In bocca al lupo” per il futuro, ma “Noi Sanniti” il 4 Dicembre 2016 voterà No!

Redazione Bn