Mensa. Per Mastella da cavallo di battaglia a patata bollente

Sulla gestione del servizio intervengono i gruppi consiliari Pd e Del Vecchio sindaco

Benevento.  

Gestione Mensa. Intervengono i gruppi consiliari Pd e Del Vecchio Sindaco. 
«“Sosteneva Arturo Graf che chi può fare e fa, non ha tempo né voglia di mettersi a giudicare ciò che hanno fatto gli altri. “Se io faccio bene e tu fai male, la mia opera è la più utile critica dell’opera tua”. Peccato che il sindaco Mastella applichi questi principi esattamente al contrario. Quel che è accaduto sulla mensa ne è l’esempio più calzante: cavalcare l’argomento in campagna elettorale è stato semplice e redditizio, quasi quanto le promesse, rimaste ovviamente tali, sulla riattivazione del centro di cottura a Capodimonte e sullo scodellamento».

Così in una nota che prosegue: «E’ dannatamente facile riempirsi la bocca senza una approfondita conoscenza delle questioni, pontificare dall’esterno pur non avendo il minimo contatto con le responsabilità, parlare per sentito dire e per luoghi comuni con approssimazione e superficialità. Non appena Mastella si è trovato di fronte alla cruda realtà ecco che ha potuto toccare con mano le difficoltà nella gestione di un servizio così delicato. E’ proprio il caso di dire che la patata bollente gli ha scottato le mani nel giro di qualche settimana, giusto il tempo che ha avuto la Pedà di presentare le dimissioni da consigliere delegato ai controlli (tenute debitamente nascoste dal primo cittadino, al pari quelle di un presidente di municipalizzata che il sindaco ha respinto), pochi giorni dopo aver ricevuto l’incarico, a causa dei ripetuti litigi con l’assessore. Alla fine Mastella per mettere una toppa è stato costretto a riaffidare nuovamente l’incarico alla Pedà, togliendo ogni delega e competenza sulla mensa alla Ingaldi e delegittimandola, di fatto, sul piano politico. Con la sua decisione Mastella ha certificato il fallimento dell’operato della Ingaldi, che, a questo punto, non godendo più della fiducia del primo cittadino, dovrebbe trarre le relative conseguenze e rassegnare le dimissioni. Il capolavoro di Mastella sulla mensa si completa con l’affidamento dell’incarico di dirigente responsabile ad un impiegato senza esperienza pregressa nel ruolo, peraltro già oggetto in passato di contestazioni formali per assenze prolungate dal posto di lavoro. Cosa sarebbe, il cosiddetto premio alla “carriera”?
Sarà per questo che il dirigente stesso continua fare confusione sulle competenze e le attribuzioni in tema di controlli, controlli che fino a qualche giorno fa, come ammesso da lui stesso in Commissione, puntualmente non venivano espletati. Cosa tra l’altro confermata anche dalla Pedà all’atto della lettura della sua relazione dinanzi alla Commissione. In tutto questo, ad oggi le promesse di Mastella in merito al cambiamento radicale nella gestione della mensa sono state palesemente disattese. Anzi, le uniche certezze per adesso sono che Mastella ha affidato un servizio essenziale come la mensa ad un assessore inesperto e inadeguato, ad una consulente/consigliera che non perde occasione per polemizzare con l’assessore e ad un dirigente di prima nomina. Per valutare l’efficienza del servizio basta snocciolare i numeri, che il sindaco (e non più l’assessore, visto che ormai è stata esautorata) farebbe bene a rendere pubblici per attestare, una volta per tutte, quanti bambini realmente ne usufruiscano (preferibilmente non includendo gli insegnanti e i collaboratori scolastici). Mastella si ricordi che criticare è un modo per sentirsi importanti a spese altrui, per usare l’operato degli altri come gradino su cui elevarsi agli occhi del popolo elettore. Ma i nodi, in politica, prima o poi, vengono sempre al pettine».