Benevento, nasce il Comitato Giovani Sanniti per il Si

L'iniziativa promossa da studenti universitari

Benevento.  

Nasce il Comitato Giovani Sanniti per il Sì, in vista del Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre. L'iniziativa è partita da giovani studenti universitari residenti nel territorio della provincia di Benevento, provenienti da storie ed esperienze culturali profondamente diverse tra loro, ma tutti fortemente convinti che la Riforma Costituzionale sia l’unica, concreta, possibilità che il Paese abbia per uscire da decenni di immobilismo, mettendo le istituzioni democratiche in condizione di affrontare le nuove sfide che la realtà ci pone di fronte. Dimostrando un alto senso di responsabilità e di affezione nei confronti della propria terra, i Giovani Sanniti sono decisi ad impegnarsi e coinvolgere i concittadini per far cogliere la portata storica di questo cambiamento, da troppo tempo atteso e mai realizzato. Il Sannio è da sempre un territorio fortemente sottovalutato, che fatica a guadagnarsi i meriti e i riconoscimenti che le grandi eccellenze imprenditoriali e professionali meriterebbero; è essenziale quindi, offrire alla nostra terra la possibilità di sfruttare questo importante appuntamento anche come strumento di riorganizzazioni e di rivalsa.

I giovani fondatori hanno scelto di creare un comitato civico che, in quanto tale, assecondasse la necessità di uscire dagli schemi della diatriba politica -utile sempre ai soliti attori e mai alla collettività-, nella convinzione che solo innalzando il livello del dibattito e discutendo nel merito della Riforma si possa portare il cittadino a compiere una scelta consapevole. I Giovani Sanniti per il Sì saranno promotori di diversi eventi che, nel corso di queste ultime due settimane che ci dividono dal voto, potranno rendere chiaro il quadro della Riforma a tutti i cittadini sanniti, attraverso dibattiti e confronti, convegni e incontri con professori universitari. La Riforma mantiene intatti i Principi fondamentali e ne potenzia la loro realizzazione migliorando e semplificando le istituzioni ed il loro funzionamento, adeguandole al contesto europeo. La nostra Repubblica resta parlamentare e non corre alcun rischio di derive autoritarie. Il superamento del bicameralismo paritario, insieme alla sottrazione della titolarità per il Senato del rapporto di fiducia con il Governo, accrescerà la velocità dell'iter legislativo e la stabilità dell'Esecutivo, il quale non dovrà più essere soggetto a veti imposti dai piccoli partiti. Il nuovo Senato diventerà il luogo in cui verranno rappresentati e sintetizzati gli interessi territoriali più vicini al cittadino, assumendo la funzione di raccordo tra le autonomie locali, lo Stato e l’Unione Europea. I senatori diminuiranno da 315 a 100, ma i rappresentati regionali e sindaci che faranno parte del nuovo Senato non percepiranno alcuna indennità.

Ci sarà, così, un grande risparmio economico indiretto dovuto all’efficienza legislativa e alla riduzione dei contenziosi amministrativi che andrà a sommarsi al risparmio dei costi diretti come l’abolizione del CNEL, il tetto agli stipendi dei consiglieri regionali che non potranno percepire uno stipendio maggiore a quello del sindaco del Comune capoluogo di Regione, l’abolizione dei finanziamenti ai gruppi politici regionali oltre che, come detto, la riduzione del numero dei Senatori e l’assenza di indennità per i restanti cento. Riduzione dei costi, efficienza del sistema e maggiore responsabilizzazione di chi governa sono solo alcuni dei temi toccati dalla revisione costituzionale, per questo è necessario entrare nel merito della Riforma, lontano dai toni da tifoseria e dalle strumentalizzazioni politiche volte ad acquisire vantaggi personali. La Riforma Costituzionale è un passaggio fondamentale per il destino nostro e delle future generazioni: dopo trent’anni di Riforme annunciate ed opportunità fallite abbiamo di fronte a noi la possibilità di cambiare veramente questo Paese, rendendo la nostra democrazia funzionante ed efficiente. Sta a noi saper cogliere la sfida.

Redazione