E' arrivato Renzi a Benevento per sostenere il Sì al Referendum. L'arrivo e la permanenza del premier in città sono stati accompagnati da contestazioni e momenti di tensione nei pressi di Piazza Santa Sofia e su Viale dei Rettori: si è arrivati al contatto tra il reparto celere della polizia e tra i manifestanti, esplosi anche alcuni lacrimogeni e alcune bombe carta. Sarebbe dovuto arrivare in Prefettura il premier ma è arrivato direttamente al Cinema Massimo, dove ha tenuto un vero e proprio show, che ha coinvolto anche i partecipanti.
Tantissimi gli amministratori del territorio presenti, assieme alle istituzioni...tra queste si è notata l'assenza del governatore De Luca, al centro di polemiche negli ultimi giorni Il premier ha sottolineato l'importanza della riforma per la ripartenza del sud: «Abbiamo numeri buoni, al momento, l'Italia è ripartita ma non è abbastanza, e l'Italia può ripartire davvero se riparte il sud, ma il sud non riparte con un sistema vetusto e arzigogolato come quello attuale». Renzi ha interloquito anche con i partecipanti, che gli hanno lanciato diversi input, arrivando anche a difendere un oppositore solitario all'interno del Teatro.
Diverse le bordate che Renzi nel suo intervento ha lanciato del no, cominciando da Salvini, che a dire del premier crede di aver vinto le elezioni negli Stati Uniti: «Ha vinto Trump, e lui gongola pensando sia una vittoria sua, ora inizierà a propargandarsi come la Lega per l'Indipendenza del Michigan, farà Calderoli governatore dell'Iowa magari. Tuttavia mentre esprime apprezzamenti per gli Stati Uniti Salvini si accredita come uno a cui non piace l'Unione Europea, per la verità non è proprio così, perché c'è un giorno del mese in cui l'Unione gli piace, è il 27, quando va a ritira lo stipendio da Parlamentare Europeo».
Stilettate anche a De Mita, protagonista con lui di un dibattito televisivo alcuni giorni fa: «Sapete cosa mi ha rimproverato De Mita? Uno che ha provato a fare la riforma senza riuscirci? Che questa riforma è troppo frettolosa, lui, che è stato per 40 anni nelle istituzioni». Ma ne aveva per tutti Renzi, come per D'alema «Ha detto che in sei mesi potrebbe fare una riforma migliore di questa...ma perché non l'ha fatta in trent'anni?» , per Berlusconi: «Ha detto di temere l'uomo solo al comando...Berlusconi». «E' normale che queste persone votino per il no - ha continuato Renzi - perché se la riforma passasse allora significherebbe che in Italia non ci sarebbe più spazio per loro. E' inutile contestarli, fanno semplicemente il loro gioco, Il bello è che queste persone erano tutte per la fine del bicameralismo, per l'esigenza della riforma. E oggi hanno cambiato idea. Magari rispondono dicendo "cambiare idea è sintomo di intelligenza", beh evidentemente siamo circondati da una sovrabbondanza di intelligenza allora». Critiche però anche per il Movimento Cinque Stelle. Renzi ha parlato di Grillo e dei suoi come di quelli che avrebbero potuto cambiare la storia ma stanno cambiando solo la geografia, alludendo agli strafalcioni di Di Maio.
In conclusione l'appello del premier: «L'importanza del Sì, ha detto Renzi, facendo scorrere sullo schermo del Massimo una scena della fiction “I Medici”, è capire se l'Italia può scrivere la storia o può solo rimpiangere, vedendola scorrere».
Cristiano Vella