No al Referendum. Marino a Benevento: merito sia riconosciuto

In biblioteca provincia l'incontro con la presentazione del libro 'Un marziano a Roma'

Benevento.  

«Questo Referendum stravolge la carta dei nostri padri e madri costituenti. Invece di cancellare il Senato, battaglia che sostengo dal 2009 e che farebbe bene alle nostre istituzioni, prevede che i senatori vengano non più eletti dal popolo dal ceto politico, ma saranno i consiglieri regionali a distribuire i ruoli, secondo le loro esigenze». 
Ignazio Marino, a Benevento, ribadisce il suo No al Referendum Costituzionale.
L'ex sindaco della Capitale è il protagonista dell'appuntamento del Comitato provinciale Scelgo No – Sannio, introdotto da Gianluca Aceto e moderato da Enzo Colarusso in Biblioteca Provinciale.

 

All'affollato appuntamento Ignazio Marino ha affrontato anche il racconto della sua esperienza condensata nel libro “Un marziano a Roma”, uscito nei mesi scorsi e prepotentemente venuto alla ribalta dopo la piena assoluzione dell’ex sindaco di Roma dalle accuse che gli erano state mosse.
«Nel momento in cui mi candidai a sindaco della Capitale dissi che avrei scelto le persone utilizzando il merito come metodo, purtroppo questo non è il costume utilizzato nella classe politica del nostro paese. Spesso si scelgono amici, parenti, o compagni con la stessa tessera di partito».

 

Lo sguardo è al Mezzogiorno d'Italia: «Siamo in una bellissima regione del Sud del nostro paese e da chirurgo che per tanti anni ha lavorato negli Stati Uniti posso dire che tantissime persone di questa parte d'Italia lavorano all'estero e le perdiamo proprio perché il merito non è riconosciuto». 
Una fuga di cervelli che è denuncia ma anche punto da cui riflettere per ripensare il sistema. L'imput che ha ispirato un'esperienza che Ignazio Marino “rimpiange di aver lasciato a metà”.

 

«Mi è sembrato di essere allontanato nel momento in cui si poteva risanare la città. Avevamo portato un nuovo metodo amministrativo e oggi, ad esempio, se Virginia Raggi può annunciare a Roma l'arrivo di 150 nuovi autobus è grazie ai nostri risparmi».

Non manca il commento riguardo all'esperienza che ha portato alla decadenza della sua giunta. «Un fatto grave – commenta - per le forze politiche che si sono chiuse nello studio di un notaio, ferito la democrazia e schiaffeggiato 700mila romani che avevano eletto il loro sindaco».

 

Mariateresa De Lucia