Il Movimento 5 stelle: «Via Pepe e Moschella»

La richiesta di dimissioni durante la presentazione dei candidati alla Regione

Benevento.  

All’attacco a Benevento, per la conquista della Campania. Presentati ieri i candidati 5 Stelle alle prossime Regionali: insieme al tandem Francesca Maio – Pasquale Maglione, in corsa per la carica di consigliere nel collegio sannita, alla Biblioteca provinciale è arrivata Valeria Ciarambino, il lizza per la presidenza. A palazzo Terragnoli anche Roberto Fico, vertice della commissione parlamentare di Vigilanza RAI, 5 anni fa già candidato governatore sotto le prime insegne pioneristiche del Movimento in versione elettorale. Proprio gli elementi dell’appartenenza e della militanza hanno caratterizzato l’evento di ieri mattina. Dalla lista per le comunali di Airola presentata quando sembrava miracoloso superare il 3%, ricordata dal promotore dell’epoca Pasquale Maglione, fino alla Maio che nella carta d’identità ha citato l’attivismo iniziato nel 2008: diversi i richiami all’orgoglio dei 5 Stelle, affidatisi per le Regionali a profili di certificata provenienza. Anche Vittorio Giangregorio del Meet-Up di Benevento, ieri coordinatore dei lavori, ha ricordato “il sostegno dei cittadini fondamentale per la presentazione delle liste: oggi, ma anche alle precedenti Regionali quando il Movimento non era in Parlamento ed era decisivo raccogliere le firme ai gazebo”. In avvio della conferenza, subito il messaggio al Comune sulla vicenda Ristorò: srotolato uno striscione con le foto di Sindaco e Comandante dei Vigili, e le scritta ‘Rimozione Forzata’. “E’ l’ennesima volta – ha spiegato Giangregorio - che chiediamo le dimissioni dell’amministrazione che non ci fa mai mancare una ragione valida per farlo”. Sul tema d’attualità è successivamente ritornata la Maio chiedendo le dimissioni di Pepe, Moschella e anche di Fiore, consigliere e dipendente della Ristorò: una richiesta, quest’ultima, effettuata probabilmente per il valore simbolico visto che la prima condizione sarebbe sufficiente alla realizzazione anche della terza. Roberto Fico, invece, è entrato nel vivo della campagna elettorale: “Finora abbiamo delegato persone oscure, adesso dobbiamo convincere ciascuno almeno una persona vicina a votare per noi. Abbiamo due modi per mandarli a casa: assegnargli lo 0% non andando ai seggi, o scegliere il Movimento”. “Dopo 2 anni che siamo Parlamento – ha argomentato Fico – è certificato il nostro impegno. Sono sotto gli occhi di tutti le diarie restituite, le rinunce alle auto blu, i risparmi prodotti. Facciamo quel che diciamo e se non ci riusciamo, c’è un motivo e lo diciamo. Finora ci abbiamo provato ma adesso vogliamo riuscirci”. Una carica d’ingresso che ha lanciato l’intervento di Valeria Ciarambino che sulla sanità ha smontato il governatore uscente: “Il ragionier Caldoro si vanta di aver risanato i conti del comparto. Lo vada a dire fiero ai parenti di quella donna morta sulla barella di un’ambulanza, perché all’ospedale di Napoli oltre ai letti sono finite anche le barelle”. A De Luca, vincitore delle primarie Pd, rintuzza lo slogan: “Mai più ultimi? Non capisco perché la Campania non possa aspirare ad essere prima”. Ricorda le dimissioni della De Girolamo, avvenute proprio in seguito ad uno scandalo in materia sanitaria, per poi sancire: “Centrosinistra e centrodestra sono la stessa cosa”. Un registro on-line per appalti e subappalti, valorizzazione dei tracciati ferroviari esistenti e nel Sannio l’elettrificazione della Valle Caudina, terreni demaniali assegnati ai giovani, sgravi alla piccola imprenditoria agricola, utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico, e tutta una serie di razionalizzazioni che Ciarambino ha fuso in un monito: “Portare l’onestà in Regione vuol dire risparmiare”.

di Antonio Orafo