Ogni anno 80.000 imprenditori italiani sono coinvolti nel passaggio generazionale, “Si viene a concretizzare come una scelta convincente quando il processo viene governato, programmato e gestito come un processo di cambiamento che ha l’obiettivo di dare continuità all’impresa e crescita nel futuro” esordisce Pasquale Lampugnale, Presidente Giovani Imprenditori ,“Non ci sono situazioni o pacchetti precostituiti. Bisogna analizzare il contesto aziendale in cui l’impresa opera, capire quali sono i prodotti e servizi, capire quali sono le dinamiche che adottano le imprese ed anche i personaggi chiave che hanno portato in qualche modo l’impresa allo sviluppo. Analizzati e mappati quelli che sono i processi chiave, cioè quelli che danno valore, poi bisogno capire quelle che sono le competenze al mantenimento delle attività delle imprese, quindi scegliere il successore o i successori in modo consapevole e cosciente, in modo tale da garantire prima di tutto la validità dell’impresa nel tempo”.
Tale passaggio, chiaramente, non è esonerato da difficoltà ed il presidente racconta: “ Questo momento viene vissuto come una minaccia. L’imprenditore è restio a lasciare, il passo. Molto spesso è accentratore e non favorisce il trasferimento di competenze verso le nuove generazioni.
Annnalisa Ucci
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