A proposito di alimentazione e salute, un recentissimo studio dell’Università di Pamplona e Madrid dice che la dieta mediterranea, abbinata ad un uso abbondante di olio extravergine di olive combatte il tumore al seno. Riducendo del 68% la possibilità di contrarre il male.
Numeri clamorosi, che vengono da uno studio effettuato su 4200 donne sottoposte a test dal 2003 al 2009.
Non è una novità che mangiare sano sia l’antidoto migliore contro l’insorgenza di patologie tumorali. A quanto pare, dalla penisola iberica arriva dunque la conferma che fra le varie proprietà dell’olio ci sia anche quella di contrastare il più diffuso carcinoma femminile, quello al seno.
Va anche detto che lo studio madrileno si aggiunge ad una miriade di altri percorsi scientifici, molti dei quali italiani, che hanno confermato tutti i benefici del prezioso condimento adatto a tutte le età perché facilmente digeribile. L’olio, ovviamente, non poteva non avere un proprio spazio anche ad Expo, vetrina internazionale del cibo in corso a Milano.
C’è però un problema, che riguarda da vicino l’Italia e in particolare la Campania: la campagna olearia 2014/2015 ha visto un crollo del 35% della produzione italiana rispetto all’anno precedente.
E se i problemi maggiori si sono registrati in Puglia e Calabria (rispettivamente con 119mila e 67mila tonnellate in meno), anche la Campania fa registrare profondo rosso per 22mila tonnellate in meno di olio prodotto.
Fra parassiti, cambiamenti climatici e problemi vari, l’Italia è chiamata a recuperare posizioni in un settore strategico come quello oleario.
Giovanbattista Lanzilli