Piccola distribuzione contro grande distribuzione: territorio dello scontro sempre lo stesso, gli orari e i giorni di apertura e chiusura. L'ultima legge, allo studio della Commissione Industria del Senato, prevede dodici giorni obbligatori di chiusura per gli esercizi commerciali: Negozi chiusi "per forza" nei giorni festivi, Capodanno, Epifania, 25 aprile, Pasqua, pasquetta, il primo maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il primo novembre, l’8 dicembre, Natale e Santo Stefano. Si potranno avere delle deroghe, ma dandone comunicazione preventiva al Comune. In molti storcono il naso. Si salvano da tutte queste novità bar e ristoranti, che non hanno alcun vincolo. E poi saracinesche abbassate per una domenica al mese. Una battaglia per qualcosa di simile andò in scena a Benevento qualche anno fa: Antonio Gimmelli, allora presidente di un'associazione di categoria, assieme alla Cgil tentò di sensibilizzare istituzioni e popolazioni sul “no alle domeniche”. Gimmelli, imprenditore e titolare di alcuni negozi in un centro commerciale, spiegava che l'apertura a oltranza dei centri commerciali era un danno per i lavoratori, in particolare per le donne costrette a star lontano dalla famiglia anche di domenica, sia per gli esercenti che tra pagamento di straordinari e consumi non traevano alcun beneficio. Non se ne fece nulla, e la battaglia si perse nel vuoto una volta scemato l'effetto iniziale. Sulla legge, Gimmelli si dissocia dalle proteste dalla grande distribuzione.
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Cristiano Vella