Edilizia: si torna ad assumere

Dopo anni di crisi pesantissima tornano i segnali positivi per le costruzioni

Benevento.  

Il grande malato degli anni scorsi inizia a dare segni di risveglio. E' quanto rivelano i dati di Ance Salerno sul settore delle costruzioni: negli anni scorsi giù, in maniera verticale sia in Campania che nelle aree interne, ora sembra che qualche timido segnale stia arrivando.  

In Campania nel secondo trimestre 2015 gli occupati nel settore dell’agricolturahanno raggiunto quota 74.000 (40.000 dipendenti più 34.000 indipendenti);329.000 nell’industria (267.000 dipendenti più 62.000 indipendenti); 1.185.000 nei servizi (884.000 dipendenti più 301.000 indipendenti). In totale nella nostra regione gli occupati sono 1.588.000 di cui 1.191.000 dipendenti e 397.000 indipendenti.
Dal punto di vista delle forze di lavoro la Campania esprime 1.992.000 persone, che configurano un incremento dell’1,5% rispetto al secondo trimestre 2014. In crescita anche gli occupati (1.589.000, +1,5%), e le persone in cerca di occupazione(404.000, +1,5%). In campo positivo anche gli altri indicatori relativi al mercato del lavoro: il tasso di attività riferito alle persone nella fascia anagrafica compresa tra 5 e 64 anni si attesta al 49,9% (+1%); il tasso di occupazione – 15/64 anni – sale al 39,7% (+1%); mentre il tasso di disoccupazione (20,3%) risulta stabile rispetto al secondo trimestre del 2014.

Se si raffrontano questi dati è possibile riscontrare in ogni caso una netta dicotomia tra le aree del Sud (e quindi anche la Campania) e le altre macro-ripartizioni del Paese. Da considerare principalmente la dinamica del tasso di disoccupazione: dopo 14 trimestri di crescita ed il calo accertato nel primo trimestre 2015, nel secondo trimestre in ambito nazionale si è fermato al 12,1% (-0,1 punti su base annua). Tale indicatore è il frutto della riduzione che ha avuto luogo al Nord (-0,3 punti percentuali) che si è associata con la stabilità nel Mezzogiorno e l’aumento al Centro (+0,1%). Ma le differenze territoriali – ha spiegato l’Istat – si ampliano: l’indicatore spazia dal 7,9% delle regioni settentrionali al 10,7% del Centro, fino al 20,2% del Mezzogiorno, con punte del 20,3% in Campania.

Vanno segnalati, in ogni caso, una serie di riferimenti statistici positivi. Per quanto concerne la crescita degli occupati (+180.00 unità su base nazionale, +0,8% in un anno), l’aumento riguarda sia la popolazione maschile che quella femminile e coinvolge soprattutto il Mezzogiorno: +2,1%, 120.000 unità. Altro trend che occorre considerare nella sua effettiva valenza è l’occupazione su base annua riferita all’industria in senso stretto: mentre aumenta al Nord, cala al Centro e nel Mezzogiorno. Nel terziario gli occupati crescono dello 0,8% (+127.000 unità), «soprattutto – scrive l’Istat – tra i dipendenti e nel Mezzogiorno».

Dal punto di vista della tipologia dei contratti di lavoro l’Istat rileva che «l’incremento di occupazione interessa soltanto i dipendenti, cresciuti nel secondo trimestre del 2015 dell’1,1% (183.000 unità), mentre gli indipendenti rimangono sostanzialmente invariati». Prosegue l’aumento del numero di dipendenti al tempo indeterminato (+0,7%, 106.000 su base annua), associato all’aumento dei dipendenti a termine (+3,3%, 77.000 unità). In riduzione i contratti di collaborazione (-11,4%). Altro dato indicativo del clima maggiormente positivo che si registra nel mercato del lavoro è quello inerente il tasso di inattività che scende al 35,8%: dopo la crescita interrotta dal terzo trimestre 2011, «diminuisce lo scoraggiamento (-5,8%) soprattutto nel Mezzogiorno e nei giovani di 15-34 anni».

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