Sul caso distretti commerciali interviene il sindaco di Telese Terme, con una missiva indirizzata al presidente della Provincia Lombardi, dopo l'esclusione dei comuni del distretto Valle Telesina dall'incontro organizzato alla Rocca nei giorni scorsi:
"Caro Presidente,
ho appreso con stupore, a mezzo stampa, della riunione tenutasi in Provincia, il giorno 9 febbraio, sui Distretti diffusi del Commercio, limitata “solo ai Comuni che fanno parte del territorio sannita”, escludendo quelli interprovinciali.
Per la precisione, la scelta esclude, di fatto, solo il Distretto “Valle telesina”, che è l’unico ad avere queste caratteristiche di interprovincialità.
Tale preclusione mi è sembrata istituzionalmente scorretta, strategicamente inopportuna e organizzativamente priva di senso logico.
Istituzionalmente scorretta, perché ritengo che sia un bizzarro modo di procedere quello di escludere il Distretto “Valle telesina” e i suoi 5 comuni ubicati nella provincia di Benevento. Se anche il Presidente della Provincia di Caserta ragionasse allo stesso modo, il Distretto, contro la volontà della stessa Regione Campania, che invece spinge nella direzione della più ampia convergenza, verrebbe escluso da ogni forma di programmazione e strategia in materia di commercio.
Strategicamente inopportuna perché tale scelta non fa altro che alimentare campanilistiche rivalità tra gli Enti locali delle aree interne e svilisce il senso del “fare rete”, laddove, invece, in ogni riunione e convegno a cui tu stesso hai partecipato, si è sempre sottolineata l’importanza strategica delle sinergie tra enti locali. Sono certo che le tue non fossero “parole nel vento”.
Organizzativamente priva di senso logico, perché non si può seriamente ragionare, come apprendo dalla stampa, di “programmi di riqualificazione dei borghi, sostegno alle attività produttive, supporto alle attività dei Distretti soprattutto per le politiche di marketing”, escludendo 5 comuni fondamentali che, ne converrai, hanno un elevato peso specifico, sia in termini di numero di attività commerciali, sia in termini di PIL pro capite, di beni culturali e storici, nonché per la quantità e qualità dell’indotto turistico.
Inoltre, pur nella consapevolezza che il commercio non è materia di competenza della Provincia, mi chiedo come si possa seriamente ragionare di strategie commerciali in assenza dei comuni che rappresentano la porta di accesso per chi arriva nel Sannio da Caserta o da Napoli.
Mi sono chiesto, caro Presidente, che tipo di strategia di marketing potrai mai discutere, ad esempio, per Guardia o Cerreto o Cusano Mutri, senza considerare, o almeno colloquiare, con i comuni a valle, Telese, Solopaca, Castelvenere, Amorosi e Puglianello.
Poiché si tratta di strategie commerciali, ad un potenziale consumatore, che dirai, di bendarsi gli occhi, quando per andare in collina dovrà passare per i comuni a valle, oppure ritieni plausibile girare per il Molise, attraversare il Matese per giungere, finalmente, a destinazione?
Una simile scelta sembra illogica e insensata a chiunque sia in possesso anche solo dei minimi concetti di marketing territoriale e politiche commerciali.
Non sarebbe stato più utile e produttivo, nell’interesse di tutti, almeno ascoltare le nostre proposte?
Da cosa deriva questa paura del confronto che dovrebbe essere, al contrario, elemento di crescita per tutti?
Devo forse credere a chi, maliziosamente, fa notare che si tratta di un’operazione di visibilità politica priva di ogni valenza concreta per il territorio?
Sono certo che vorrai porre rimedio al più presto a tale “svista” per cercare insieme di trovare le strategie migliori per questo nostro Sannio, convocando un nuovo tavolo di confronto con tutti gli interlocutori".