Credit Crunch: alle imprese del Sannio 18 milioni in meno

Impieghi giù ovunque, ma la Campania è tra le regioni che ne risente di meno

credit crunch alle imprese del sannio 18 milioni in meno
Benevento.  

E' credit crunch in Italia, con gli impieghi bancari vivi alle imprese italiane che calano del 7,7 per cento per le piccole e medie imprese. Lo rivela la Cgia di Mestre, che individua per questo scenario tre cause concrete:

a) l’aumento dei tassi di interesse imposto dalla BCE in questo ultimo anno ha reso molto costoso indebitarsi. Pertanto, molte imprese, 1 Sono costituiti dai prestiti bancari al netto delle sofferenze e dei pronti contro termine soprattutto di media/grande dimensione, hanno preferito ricorrere a forme di autofinanziamento;
b) il calo dei volumi di credito è correlato anche alla frenata del Pil nazionale che ha provocato una flessione della domanda di prestiti;
c) le banche hanno meno liquidità a disposizione sia perché devono restituire alla BCE i fondi Tltro2 (altri 174 miliardi di euro entro settembre 2024), sia perché la raccolta è diminuita3

Tuttavia la Campania risente poco, o almeno in misura inferiore rispetto ad altre zone d'Italia, di questo scenario probabilmente perché la stretta creditizia era già più forte rispetto agli altri territori.
Il contraccolpo più forte è per Salerno, dove tra il 2022 e il 2023 il credito è passato da 1,55 miliardi di euro a 1,42 con 128 milioni di euro in meno e un calo dell'8 per cento.
Calo di 205 milioni di euro per Napoli: 7,5 punti percentuali su base annua.
Poi Avellino, dove la contrazione è di 30 milioni di euro, pari a 7,3 punti percentuali in meno e Benevento, dove gli impieghi bancari vivi passano da 261 milioni a 243, con un calo di 18 milioni di euro pari al 7 per cento. Infine Caserta col contraccolpo più basso, visti i 45 milioni di impieghi in meno, pari a 6,3 punti percentuali in meno su base annua.
A Livello regionale la Campania vede gli impeghi calare di 427 milioni euro, pari al 7,5 per cento in meno su base annua.