Sorpresa: il Sud cresce più di Francia e Germania. E cresce anche il Sannio

Valore aggiunto a +3,7 rispetto ai livelli pre covid e +,0,67 su base annua

sorpresa il sud cresce piu di francia e germania e cresce anche il sannio
Benevento.  

Il sud cresce, Benevento anche. Sì, perché un'analisi della Cgia di Mestre evidenzia che in generale il Sud Italia vede nel 2023 un aumento del valore aggiunto superiore a quello di Francia e Germania, e anche il Sannio cresce in maniera sostenuta rispetto ai livelli del pre covid.
In generale Benevento è terza in Campania, sia per crescita del valore aggiunto reale (+0,67 per cento su base annua contro lo 0,6 di Avellino e lo 0,4 di Caserta, mentre fanno meglio Salerno col +1,13 e Napoli col +1,18) e sia per crescita del valore aggiunto rispetto ai livelli pre covid (2019), col Sannio che vede crescere i livelli del 3.77 per cento, contro l'1,44 per cento di Avellino e l'1,42 per cento di Napoli, mentre fanno meglio Salerno col +4 per cento e Caserta col +5,4 per cento.
 

Secondo l’Ufficio studi della CGIA, il “riscatto” del Sud e in generale del nostro Paese è ascrivibile ad almeno tre fenomeni. Il primo riguarda l’entità degli aiuti messi in campo dagli ultimi esecutivi2 per fronteggiare a livello nazionale la crisi pandemica e gli effetti del caro-energia. Tra ristori, contributi a fondo perduto, cassa integrazione, bonus economici, assunzioni nella sanità, etc., tra il 2020 e il 2022 sono stati erogati almeno 180 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti altri 91 miliardi che nel 2022-2023 sono serviti a mitigare i rincari delle bollette di luce e gas. In buona sostanza, in quest’ultimo quadriennio lo Stato ha erogato oltre 270 miliardi di euro che sono riusciti, in buona parte, ad “anestetizzare” le difficoltà economiche “piovute” addosso agli italiani in questo inizio di decennio. Il secondo, invece, riguarda la ripresa dei consumi delle famiglie e quella degli investimenti nelle costruzioni che, nel biennio 2021-2022, hanno interessato soprattutto il Mezzogiorno. Il terzo, infine, è riconducibile al forte aumento degli investimenti fissi  lordi avvenuto nel Sud che, grazie anche alle risorse messe a disposizione dal PNRR, ha interessato, in particolar modo, il comparto delle costruzioni.

 

Nonostante i segnali positivi appena richiamati, la situazione generale del Sud rimane ancora critica. Come nel resto del Paese è in atto un forte rallentamento dell’economia che, a causa dell’inflazione e del conseguente aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE, potrebbe spingerci verso un autunno pieno di insidie. Non dimentichiamoci, inoltre, che le criticità che da sempre affliggono il Mezzogiorno sono ancora in attesa di una soluzione. Il tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile, rimane molto elevato, il livello di povertà ed esclusione sociale è preoccupante, il deficit infrastrutturale costituisce un ostacolo allo sviluppo e l’efficienza della Pubblica Amministrazione è tra le peggiori d’Europa. Tuttavia, i segnali in grado di dar corpo a una svolta ci sono e potrebbero consolidarsi se nei prossimi tre anni riusciremo a spendere bene tutte le risorse che il PNRR ha destinato al Mezzogiorno.