Crisi e inflazione Benevento: famiglie sannite le più indebitate in Campania

Sono quelle che in un anno si sono indebitate di più...e la Cgia segnala il rischio usura

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Benevento.  

Le famiglie sannite sono quelle che si sono indebitate di più in Campania tra il 2021 e il 2022. A rivelarlo è la Cgia di Mestre in una sua analisi.
Benevento è al top, infatti, per l'aumento percentuale della mole di debiti contratti dalle famiglie: +4,3 per cento in un anno. Dietro viene Caserta con 4,2 per cento di aumento, poi Avellino e Napoli con un aumento del 3,7 per cento e infine Salerno col 3,1 per cento in più.
Un aumento, quello della provincia sannita tra i più alti in Italia, sebbene a livello di cifre l'esposizione delle famiglie beneventane non è altissima: l'indebitamento è cresciuto di 53 milioni di euro in un solo anno, con una media di 11513 euro di impieghi medi per famiglia.
Il Sannio, insomma, è 100esimo su 107 provincie italiane per mole debitoria, in totale 1 miliardo e 242 milioni di euro su un totale nazionale di 574 miliardi.

La preoccupazione semmai, legata alla crescita dell'indebitamento, è quella del ricorso all'usura, come spiega la Cgia Con il progressivo rallentamento dell’economia e il conseguente crollo dei prestiti bancari alle imprese avenuto negli ultimi mesi, non è da escludere che sia in atto un “avvicinamento” delle organizzazioni criminali verso le micro aziende a conduzione familiare: come gli artigiani, i negozianti e tante partite Iva. Da sempre il mondo dei lavoratori autonomi è quello più a rischio. In passato, a seguito di una spesa imprevista o di un mancato incasso, molti sono stati costretti a indebitarsi per poche migliaia di euro con soggetti che inizialmente si presentavano come dei benefattori, ma nel giro di qualche mese si trasformavano in quello che sono veramente: dei criminali. Per evitare tutto ciò bisogna invertire la tendenza, tornando a dare liquidità alle micro imprese, altrimenti molte di queste potrebbero finire tra le braccia degli usurai. Non solo, è altresì necessario incentivare il ricorso al “Fondo per la prevenzione” dell’usura. Uno strumento, quest’ultimo, introdotto per legge da alcuni decenni, ma poco utilizzato, anche perché sconosciuto ai più e, conseguentemente, con scarse risorse economiche a disposizione”.