Minicozzi: "Cambiamenti climatici: serve tavolo urgente con Regione e Governo"

"Tra clima e mala gestione per via dei regolamenti europei sta diventando difficilissimo"

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Benevento.  

“Istituire con urgenza un tavolo con la Regione Campania ed uno col Governo nazionale per avere chiarimenti e adottare scelte in tempi brevi per non mandare in fallimento tutto il circuito cerealicolo. Un appello che lanciamo anche a tutte le associazioni agricole, industriali e commerciali, perché c’è il serio rischio di avere una forte paralisi e crisi nazionale”.

E’ l’sos che lancia Antonio Minicozzi, amministratore della “Agrisemi Minicozzi Srl” di Benevento, azienda sementiera e importante centro di stoccaggio del Centro Sud.

Minicozzi denuncia la “riduzione della produzione cerealicola a causa dei cambiamenti climatici e per la male gestione delle coltivazioni negli ultimi anni per colpa dei regolamenti Europei” . “Sta accadendo – spiega Minicozzi – che non abbiamo più prodotti che ci diano sicurezza alimentare e diventa difficile collegarsi alle industrie agroalimentari.   Con tutto quello che sta succedendo negli ultimi anni, specialmente nella annata agraria 2022/2023,  il mondo agricolo sta andando in paralisi e le aziende agricole non riescono più ad avere un bilancio aziendale attivo, registrando forti perdite, con il rischio che molte di esse chiuderanno abbandonando il territorio”.

“I centri di stoccaggio – continua l’amministratore - sono in forte difficoltà per la mancata produzione che incide, secondo le prime stime, dal 40 al 60 % del prodotto che normalmente si doveva produrre. Il rischio è dunque quello di non commercializzare il prodotto, che sta nei limiti di legge per le normative di sicurezza alimentare, per il problema dei cambiamenti climatici, e per i centri di stoccaggio che non sono attrezzati con laboratori, necessari ad analizzare alcuni parametri, come il DON MICOTOSSINE (Deoxynivalenolo)”.

“Se la politica regionale e nazionale non interviene subito, a breve avremo in tutta Italia una scarsa fornitura di materia prima per le aziende dell’agroalimentare che producono cibo sano e Made in Italy”, conclude Minicozzi.