Dai 6 agli 8mila euro in più in media rispetto agli anni precedenti. Questi, come visto nell'analisi di ieri basata su dati della Cgia di Mestre, gli esborsi extra per le famiglie nelle aree interne causati dall'inflazione.
Un ulteriore dettaglio arriva dall'analisi di Assoutente, che evidenzia come, a parziale compensazione dei rincari record, sul fronte degli alimenti può tirare un sospiro di sollievo Benevento: è tra le province con il prezzo del pane più basso, in media a 2,45 euro al chilo: la provincia più economica in Italia dopo Napoli (2,19/kg). Il pane fresco più salato è venduto oggi a Bolzano, con una media di 6,21 euro al kg. Al secondo posto Venezia (5,91 euro) e al terzo Ferrara (5,89 euro). La città col prezzo del pane più basso è invece Napoli (2,18 euro/kg) seguita da Benevento (2,45 euro) e Perugia (2,51 euro). Tra Bolzano e Napoli si registra una differenza di prezzo abnorme, pari al 185% – fa notare Assoutenti.
Tuttavia il Sannio paga dazio (e non solo) sul fronte delle energie, nonostante sia una delle province dove gli aumenti sono stati più contenuti: sul fronte delle bollette, l’Unione nazionale consumatori ha condotto uno studio stilando la classifica completa delle città con i maggiori rialzi annui per quanto riguarda luce e gas, elaborando i dati Istat di gennaio 2023. A vincere la classifica delle città con i cittadini più bastonati dalle bollette è Alessandria, dove le spese per luce, gas e gasolio in un anno sono volate dell’88,6%. Tutto piemontese il resto del podio, con Vercelli che registra una crescita dell’87,1% e Biella che aumenta dell’86,1%. Seguono Perugia (+85,8%), poi Novara (+85,7%), Terni (+84,5%), Cuneo (+85,3%), Imperia (+85%), Torino (+84,4%) e Genova con +82,6%. Dall’altra parte della classifica, la città meno tartassata è Potenza, con aumenti solo del 35,2%; seguono, a salire, Aosta con +50,8%, Olbia-Tempio con +51%, Napoli (+51,4%), Gorizia (+51,7%), Benevento (+53,1%), Caserta (+53,5%), poi Avellino (+53,7%) e Trieste (+54,6%).