«Basta tragedie sul lavoro»

Dopo l'incidente di Montefalcone interviene Fille Cgil

Benevento.  

Un'altra morte sul lavoro, un'altra morte bianca in una provincia che, stando alle classifiche, troppo spesso ha occupato il gradino più alto del podio nella nefasta e apposita graduatoria. E' rimasto schiacciato dal suo mezzo Giuseppe, mentre lavorava al rifacimento della piazza di Montefalcone di Valfortore. Una disgrazia, ancora una. Troppe, troppe le vite sacrificate a quella che dovrebbe essere la linea guida, la pietra angolare della nostra nazione, e che invece spesso si trasforma in un dramma. Un dramma intollerabile secondo la Cgil. Lancia l'allarme Antonio Mesisca, componente della segreteria generale Fillea: «E' intollerabile doversi trovare a commentare sempre questi episodi tragici: episodi che avvengono sempre più spesso purtroppo. Bisogna fermarsi, riflettere: perché accadono?». Tragedie, in alcuni casi tragiche fatalità, ma servono controlli, limiti ben delineati, sicurezza: «Servono i controlli sui cantieri – continua Mesisca – troppo spesso ci siamo trovati a denunciare l'illegalità imperante: nel settore delle costruzioni, dopo la crisi, è difficilissimo trovare imprese sane, che hanno tutto in regola. Se non si intensificano i controlli le tragedie purtroppo sono sempre dietro l'angolo». Controlli che dovrebbero riguardare vari aspetti: «Le irregolarità sono tantissime: già ho denunciato troppe volte che molte aziende operano praticamente da fantasmi. Troppi sono i lavoratori in nero, tantissimi quelli che non vengono pagati regolarmente. Ma c'è bisogno anche di altro». 

Crisvel