Calano le nascite, crolla l'impresa

Con un saldo naturale sempre negativo crolla il settore legato all'infanzia

Benevento.  

I dati Svimez sul sud e sulle aree interne sono lampanti: sviluppo dimezzato rispetto alla Grecia, che bene comunque non se la passa, rischio di desertificazione sempre più concreto. I giovani vanno via: è un dato con cui ormai hanno fatto l'abitudine in particolare le aree interne. Da Benevento, interi paesi sono a rischio scomparsa, in particolare nel Fortore: i più giovani scappano e restano solo gli anziani. E se i numeri dell'emigrazione come evidenziato nei vari approfondimenti di Ottopagine, dalle cancellazioni all'anagrafe dei comuni alle iscrizioni nel registro degli italiani residenti all'estero (Aire) sono sempre più numerosi, altrettanto evidente è un'altra tendenza: il saldo negativo tra nuovi nati e morti.

Negli ultimi quattro anni, ad esempio, il saldo naturale per la provincia di Benevento, come evidenziato dai dati demografici dell'Istat è sempre negativo. Negativo per numeri che vanno, ogni anno, dalle mille alle duemila unità. Saldo che viene parzialmente compensato dall'arrivo di cittadini stranieri, sebbene, tralasciando la questione rifugiati, con un sistema economico in affanno anche gli arrivi di migranti si sono affievoliti. Dato confermato dall'analisi delle rimesse economiche che da Benevento ed Avellino vanno all'estero, realizzato dalla Banca d'Italia, rimesse che negli anni sono diminuiti sensibilmente, ça va sans dire.

E, con particolare riguardo al saldo naturale negativo, emergono subito i suoi nefasti effetti sull'impresa. Eh già, perché con meno bimbi che nascono c'è un settore economico che viene danneggiato: quello appunto legato all'infanzia. Basta guardare ai dati di questo settore per accorgersi che Benevento ha subito in un solo anno uno dei cali più forti di tutta Italia: tra il 2013 e il 2014 il Sannio ha perso il 6,3 per cento delle imprese legate all'infanzia: dall'istruzione pre scolastica, ai negozi per i bimbi, agli asili. Calo che è secondo solo ad alcune province della Sicilia, interne, ovviamente.