«La burocrazia ci sta paralizzando»

Confindustria: incontro CambiaMenti, la denuncia di Mataluni: «Fateci operare normalmente»

Benevento.  

 

«L'inefficienza della pubblica amministrazione ci sta frenando e penalizzando». L'incipit di Mataluni, presidente di Confindustria Benevento è questo. Un incipit che arriva dalla splendida cornice di Masseria Roseto, alla presenza dei vertici di Confindustria Campania, con Jannotti Pecci neopresidente in prima fila e di moltissimi rappresentanti dell'imprenditoria delle aree interne. L'occasione è l'incontro “CambiaMenti” che punta a mettere a confronto il mondo dell'imprenditoria del Mezzogiorno. Mataluni ha subito fatto il punto sulla situazione, a circa tre anni dall'inizio della sua presidenza. Un periodo difficile, forse il più difficile per l'impresa del mezzogiorno e delle aree interne: 7 punti di prodotto interno lordo andati in fumo, e soprattutto 15mila posti di lavoro persi nella voragine di una crisi che forse ha trovato un sistema troppo fragile. E proprio su questa fragilità che secondo Mataluni bisogna intervenire, come? «Con Confindustria. Serve Confindustria soprattutto per le piccole e piccolissime aziende del nostro territorio, certo c'è da fare un po' di autocritica per il passato, ma Squinzi ha il merito di aver capito, e di aver intuito il ruolo di centralità di cui ha bisogno Confindustria. Anzi, sono le imprese che hanno bisogno del ruolo di centralità di Confindustria. E qui c'è la Riforma Pesenti, scaturita dal lavoro di cambiamento, che presenta alcune luci e alcune ombre». Va bene secondo Mataluni, la riforma per quel che riguarda la volontà di uniformare la voce esterna dell'associazione, in particolare nei vertici, su questo Mataluni ha accolto con entusiasmo la nomina di Jannotti Pecci a presidente regionale dell'Unione Industriale: «Ognuno di noi ha ambizioni, legittime, ma nel mio caso, sapendo che in un processo di riforma che arriva in un momento molto delicato, una persona come Jannotti Pecci è più bravo di me io non faccio un passo indietro, ne faccio dieci e metto la mia esperienza e il mio lavoro al servizio di Jannotti Pecci: perché prima di tutto voglio bene alla mia impresa, alle nostre imprese e a Confindustria, e so che questo non può che portar benefici».

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Crisvel