Confindustria. Vigorito illustra le linee di mandato

"Draghi? È uomo del fare, ma dobbiamo esserlo tutti"

confindustria vigorito illustra le linee di mandato
Benevento.  

Comincia ufficialmente il mandato di Oreste Vigorito alla guida di Confindustria Benevento. 

Il presidente ha illustrato le linee programmatiche alla stampa dall'auditorium San Vittorino. 

Di seguito le sue dichiarazioni: "Il problema della transizione energetica è vecchio di anni. Non è solo un governo che risolve i problemi: siamo in un paese democratico. La questione delle energie alternative è anche di comunicazione e di mentalità: il governo deve demolire la concezione demoniaca delle energie alternative. Un impianto a biomasse non è un inceneritore di rifiuti tossici, un impianto fotovoltaico non è sottrarre qualcosa all'ambiente. Il Mondo ha preso coscienza che è il tempo di fare: Draghi è uomo del fare, anche chi è con lui dovrà esserlo"

"Il covid? Questo governo ha molto da fare. Si muore per covid ma anche di fame. Fare riaprire ristoranti vuol dire mangiare. Io sono orgoglioso della carica, ma attendo di osservare come facciano ripartire l'economia"

"Infrastrutture? Problema antico, io immagino valle dei sogni dove i treni possano passare consegnando i sogni non solo a chi parte, ma anche a chi resta. Progresso chiede sacrifici: io sono convinto che questa provincia che è stata per anni isolata l'arrivo delle infrastrutture possa essere una nuova alba"

"Sgravi sul lavoro? Globalizzazione ha prodotto crisi e a sua volta è andato in crisi. Unica cosa non globalizzata sono i sistemi economici. Irpef e sgravi fiscali devono esserci per fare opportunità alle aziende di competere". 

"Auguri? Mi auguro ci siano uguali alla fine del mandato. Ripresa aumento demografico si ha se avremo tranquillità mentale per consentirle. Non dobbiamo togliere la speranza del futuro alle persone. Credo si possa tornare al benessere mentale. Virus non è origine della situazione in cui viviamo. È conseguenza di anni e anni in cui abbiamo creduto che bastasse premere un bottone per avere tutto: occorre lavorare, occorre sacrificio. I giovani facciano uello che vorrebbero facessero gli altri. Non dobbiamo risolvere problemi soggettivi, altrimenti si affonda"

"Farò incontri programmati da adesso fino a giugno, per evitare che buone intenzioni restino solo buone intenzioni. Vorrei fare un giro tra le aziende, per conoscere il territorio, e lo stesso chiederò ai miei colleghi: girare tra i distretti industriali per supportare le nostre istanze. Aziende sono riflesso della società civile: senza collettivá non siamo nulla". 

"Turismo? Non dobbiamo pensare che gli altri vengono perché siamo qui. Non possiamo pensare che turismo diventi strutturale perché qualcuno dice a un amico che abbiamo chiese, bellezza, vigneti. Bisogna avviare concretamente ciò che abbiamo immaginato: dobbiamo fare capire che qui non si viene solo a mangiare un buon piatto". 

"Dissesto idrogeologico: prime comunità sorgevano accanto ai fiumi. Qui ce ne sono due: altrove sono fonte di benessere, qui di preoccupazione e la colpa è degli uomini. Non li curiamo, li lasciamo all'incuria non facendo lavori: serve prevenzione. Chiederò con molta forza, evitando che ci siano speculazioni, che quei fiumi diventino ricchezza e fonte di sviluppo. Ci sarà impegno forte per conservare il territorio. Ma dobbiamo capire che tempi viviamo: la natura deve essere al servizio dell'uomo".

"Quando ho vinto il primo campionato ho detto che il Benevento avrebbe dovuto essere la Freccia Rossa del Sud, dicendolo anche ai colleghi imprenditori. Una volta a una cena una signora mi ha detto "ciò che lei ha fatto ha avuto risvolti nella vita della mia famiglia. Mio figlio mi ha detto che se il Benevento è andato in A possiamo farcela tutti". Rimboccarsi le maniche è importante: basta dire che la colpa è degli altri. Dobbiamo provare a fare noi ciò che vorremmo facessero gli altri". 

"Ho scelto di avere questa carica per dare un contributo".

"Parchi eolici? Non è solo un problema di Benevento. Al primo parco eolico mi chiamarono il don Chisciotte del sud. Siamo di fronte a nuovo inizio. Tecnologia ha fatto passi da gigante: bisognerà capire se porterà gli stessi benefici di chi ha già costruito in maniera sostenibile. Io credo che vadano privilegiati quelli che producono non solo ricchezza, ma anche perché producono occupazione, conoscenza e benessere. Oggi per autorizzazione parco ci vogliono Cinque anni. C'è troppa burocrazia". 

"A una certa età si pensa che la vita è stata favorevole, ho avuto molto. Penso davvero che se abbiamo avuto qualcosa dobbiamo restituirlo. Ho accettato perché me l'hanno chiesto alcuni amici, e io che sono una persona curiosa sono stato stimolato da ciò. Un presidente deve essere punto di equilibrio e non alimentare fazioni. Ho notato voglia di fare qualcosa per tutti, da parte dei miei colleghi"