«Asea? Un disastro che non mi aspettavo»

Giovanni Mastrocinque: «Debiti fuori controllo e gestione folle per la società che gestisce diga»

asea un disastro che non mi aspettavo
Benevento.  

Ha iniziato la sua carriera come impiegato di secondo livello in banca. Ora guida la società che ha in mano le carte migliori per giocare la partita dei prossimi anni per tutto il Sannio: l’Asea, partecipata della Provincia che gestisce la diga di Campolattaro. Una carriera da self made man quella di Giovanni Mastrocinque, 71 anni ma con il piglio di un quarantenne. La prima volta che ha messo piede nel consiglio comunale di Foglianise era poco più che ventenne. Dal 1975 in poi, in un modo o nell’altro, è sempre stato un amministratore. Di Foglianise conosce vita, morte e miracoli, avendone condiviso un lunghissimo destino, non sempre facile, mai agevole.

Ogni giorno, in un comune di una zona interna, è una montagna da scalare. Preferisce parlare del futuro e dell’impegno presso Asea: «Mi aspettavo di trovare una società all’avanguardia, ma la situazione che ho trovato è disastrosa: conti correnti bloccati grazie a pignoramenti lasciati senza opposizione: molti collaboratori, tenuti in società per anni, hanno rivendicato l’assunzione e arretrati. Le sentenze, passate in giudicate, ora hanno realizzato un debito mostruoso di 600mila euro. Asea sarà costretta ad aprire un mutuo per farvi fronte».


Già, la diga di Campolattaro. Una svolta possibile per l’intero Sannio non a chiacchiere. Se la Regione non fosse stata dormiente per decenni, acqua ed energia pulita sarebbero già una realtà. Nonostante la propaganda dello scorso anno, la pioggia di milioni (480) annunciata la scorsa estate, il cammino è ancora molto lungo. Gli ostacoli sono ancora numerosi, il più grande dei quali è l’enorme macchina burocratica che presiede l’utilizzo del mare di soldi che ci sono a disposizione. «I ritardi accumulati per la diga di Campolattaro sono stati parecchi. Ma noi adesso ci impegneremo al massimo per rispettare il cronoprogramma che dovrà portare l’invaso di Campolattaro ad ottenere il collaudo ministeriale e quindi dare il via al suo utilizzo idropotabile ed irriguo. Secondo i nostri tecnici dovremmo riuscirci in tre anni. Nel frattempo, va ricordato che la Regione Campania ha finalmente approvato il Piano d’Ambito, sul quale verrà costruito, nel corso del prossimo triennio, il servizio idrico integrato. In tal senso, la diga di Campolattaro è tra le più importanti mai progettate in Campania, una sfida tecnologica e realizzativa che vede la Provincia di Benevento, insieme all’Asea, protagonista di scelte che caratterizzeranno il futuro e le prospettive economiche e ambientali dell’area sannita. I fondi del Next Generation Ue rappresentano un’occasione per reperire risorse adeguate a sostenere questo rinascimento da 12 miliardi di euro, per avviare definitivamente infrastrutture efficienti per valorizzare il bene più prezioso».