Cassa integrazione in calo, la Uil: «Cresce la disoccupazione»

L'analisi del sindacato sugli ammortizzatori sociali

Benevento.  

Presentato, il quarto rapporto UIL sulla cassa integrazione. A Ferrara la più alta flessione (-84,7%), a Benevento “solo” un -28,2%!

“Nel nostro Paese, i paradossi regnano sovrani: con la scusa di estendere i diritti, essi vengono tolti a chi già ce li ha. Non solo; mentre si fanno inspiegabili intervenuti normativi di riduzione delle tutele dei lavoratori a favore delle imprese, come quelli sul demansionamento e sui controlli, non si mettono in atto provvedimenti che favoriscano davvero la ripresa occupazionale. L'aumento del ricorso alla cassa integrazione è il termometro di questo disagio, ma questo strumento continua anche a essere l'unico baluardo per la tenuta di precari equilibri sociali. Da questo punto di vista, il fermo amministrativo della cassa in deroga è davvero preoccupante. Lo stato di crisi continua e la ripresa resta di là da venire. Se invece di deregolamentare il lavoro che c'è, il governo Renzi si preoccupasse di creare nuovo lavoro, facendo investimenti e accrescendo il potere d'acquisto di lavoratori e pensionati, si farebbe davvero cambiare verso all'economia”, sono le preoccupanti parole del segretario generale aggiunto della UIL Avellino/Benevento, Fioravante Bosco.

 

Dal rapporto in parola emerge che sono state autorizzate 65,4 milioni di ore di cassa integrazione, con un aumento rispetto al mese precedente del 7,4%. Le richieste di cassa integrazione aumentano tra aprile e maggio 2015 in 60 province. Il maggior incremento di ore di cassa integrazione nella provincia di Enna (+3.132.000%); viceversa, a Ferrara la più alta flessione (-84,7%). Analizzando i dati su scala provinciale, la Uil di Benevento evidenzia che sul territorio sannita nel mese di maggio 2015, sono state autorizzate 18.141 ore di cassa integrazione ordinaria. Mentre sono 45.339 le ore di cassa integrazione straordinaria erogate. Inoltre, precisa la UIL, sono state somministrate 1.188 ore di cassa integrazione in deroga, con un totale di 64.668 ore, mentre nell’aprile 2015, le ore di cassa integrazione ordinaria risultavano pari a 26.767. L’indicatore della straordinaria segnava 60.970 ore. Le distribuite in deroga ammontavano a 2.364 per un totale di 90.101 ore. L’analisi evidenzia, dunque, che alla differenza dei dati comparati aprile/maggio 2015 corrisponde una percentuale di -32,2 per gli ammortizzatori sociali ordinari, -25,6 per la cassa integrazione straordinaria e -49,7 per quella in deroga. Totale complessivo di -28,2%. Disponibile anche il confronto tra i primi cinque mesi del 2014 con 1.667.260 ore totali di cassa integrazione contro le 725.633 ore dei primi cinque mesi del 2015, con una diminuzione del 56,5%.

 

 

Il dato che emerge dalle richieste di ore di cassa integrazione indica che il fabbisogno delle imprese di questo strumento cresce tra aprile e maggio di quest’anno (+ 7,4%) al netto della continua diminuzione della cassa in deroga dovuta dall’ormai strutturale “fermo” amministrativo degli stanziamenti del Governo. Il mese di maggio risulta come il più cassaintegrato dall’inizio dell’anno con oltre 380 mila posti di lavoro potenzialmente salvaguardati. Continua a crescere la cassa straordinaria (+4,8%) e nuove imprese sembrano affacciarsi al panorama della crisi come evidenzia l’aumento delle ore richieste di cassa integrazione ordinaria (+15,2%). La sofferenza del momento di crisi a livello provinciale di evince dall’aumento delle richieste in 60 province. Un allarme viene anche dalla crescita delle domande di disoccupazione (aspi) di aprile 2015 che aumentano in un mese di quasi 10.000 unità con il possibile travaso verso l’inoccupazione di lavoratori di imprese che non possono più utilizzare la cassa in deroga. Evidentemente il precario aumento del Pil ancora non si riflette positivamente sul sistema produttivo, anche per la ormai cronica mancanza di politiche per la crescita.

 

“Noi della Uil – continua Bosco - crediamo che debbano essere ascoltate le sofferenze che quotidianamente vivono i territori e i lavoratori, quando lamentano l’assenza di risorse per la cassa integrazione in deroga, strumento assolutamente necessario per il mantenimento dei posti di lavoro e per consentire una vita dignitosa alle famiglie dei lavoratori. La ripresa non c’è e non ci sarà mai se il governo Renzi continuerà a frustare i lavoratori e ad arricchire soltanto le imprese”.