Giovani e lavoro, le aree interne a rischio deserto

Il grido d'allarme dei sindacati: “Servono più servizi e opportunità per i giovani”

Benevento.  

Sanità, politiche sociali, infrastrutture e lavoro ma anche più servizi e maggiori opportunità per i giovani affinché non siano costretti ad andar via. A chiederlo sono i sindacati Cgil, Cisl e Uil che questa mattina alla Rocca dei Rettori hanno presentato il “percorso unitario intrapreso sia a livello nazionale sia territoriale”. L'occasione dunque per delineare i punti delle priorità per lo sviluppo del Paese e per il rilancio del Mezzogiorno.

“Le aree interne non possono pagare pegno”, ha sottolineato Doriana Buonavita, segretaria regionale Cisl Campania ribadendo la necessità di “rivolgere maggiore attenzione a queste zone per combattere la desertificazione industriale e della popolazione”. Attenzione rivendicata a più livelli a partire da quello regionale: “A luglio abbiamo presentato alla Regione una piattaforma che è rimasta inascoltata, quindi non si sono aperti i tavoli che avevamo immaginato fossero prioritari cioè precari sanitari, forestali, Lsu, politiche sociali, la non autosufficienza, le politiche industriali, formazione”.

L'occasione inoltre per analizzare i dati che riguardano lo sviluppo delle aree interne, a partire dal primati negativi come il numero dei cosiddetti Neet, cioè tutti quei giovani senza lavoro e che nemmeno più lo cercano. Come evidenziato dal segretario Uil di Benevento e Avellino, Luigi Simeone: “E' lo specchio della poca attenzione per le aree interne. Questi dati dovrebbero far riflettere intanto sulla necessità di prendere coscienza che esiste un problema e che così non possiamo continuare perché anche restando fermi si arretra”.

Temi al centro del documento realizzato con Confindustria Campania: “Questo è un dato positivo perché Confindustria Campania ha sposato l'emergenza che il sindacato in maniera ha posto unitariamente alla politica”.

Lavoro e servizi, dunque, le priorità rilanciate dai sindacati per affrontare il rischio spopolamento: “C'è la necessità di riprogrammare il territorio – ha ribadito Luciano Valle, segretario generale della Cgil sannita - dal punto di vista dei servizi ma anche di un apparato industriale che possa dare risposte a una richiesta di lavoro che ormai è diventata drammatica. Questa provincia negli ultimi dieci anni ha perso oltre 10mila residenti e noi dobbiamo chiederci alle nuove generazioni che territorio vogliamo lasciare. Ed è questo il grido d'allarme che vogliamo lanciare in questa occasione”.