Turismo, male Benevento: imprese e posti di lavoro in fumo

L'altro lato della medaglia: aumentano i visitatori, ma è l'unica provincia che perde lavoro

Benevento.  

Il turismo è uno dei settori su cui il Sannio ha puntato più forte negli ultimi anni, ottenendo anche segnali che hanno dimostrato di aver imboccato la strada giusta. Lunga, tortuosa, ma giusta. I numeri dei visitatori (meglio definirli così, piuttosto che turisti, vista la tendenza della stragrande maggioranza di questi alla visita mordi e fuggi) sono cresciuti: Santa Sofia e il centro di Benevento, l'ottimo lavoro sul Teatro Romano e sul Museo del Sannio, sia a Benevento che a Montesarchio, e poi Pietrelcina hanno contribuito ai buoni numeri degli ultimi anni.

Tuttavia c'è anche il contraltare, rappresentato dai numeri del settore che non sono propriamente soddisfacenti: Benevento è l'unica provincia campana che perde attività legate all'ospitalità e di conseguenza posti di lavoro dedicati al turismo.

Sono i dati che vengono fuori analizzando gli ultimi cinque anni guardando i registri delle Camere di Commercio: tout court, le imprese attive sono 171 nel 2019, erano 147 nel 2014 e dunque si è registrata una crescita del 16 per cento, ma andando nel dettaglio i numeri sono meno rosei, a partire dalla perdita del 4 per cento tra 2018 e 2019, un dato rappresentato dalla chiusura degli alberghi tradizionali che erano 42 nel 2014 e sono rimasti in 35 oggi, mentre cresce il numero degli affittacamere e dei bed and breakfast.

Ciò si è ripercosso naturalmente sul numero degli addetti ai lavori: la forza lavoro è passata da 400 addetti del 2014 ai 346 del 2019, con un calo del 13 per cento, anche in questo caso Benevento è l'unica provincia della Campania che perde forza lavoro e tra le pochissime città italiane (sono meno di dieci, che hanno questo trend).