“I numeri relativi al reddito di cittadinanza nel nostro territorio disegnano una provincia in forte difficoltà”. Così Luciano Valle, segretario generale della Cgil di Benevento commenta i dati relativi alla provincia sannita. Oltre 5mila, infatti, le domande per il reddito di cittadinanza accolte nel Sannio: 5640 precisamente le card erogate secondo gli ultimi dati Inps. Naturalmente i numeri più alti si registrano a Benevento che con 1517 domande accolte si attesta al quarto posto in termini assoluti tra i capoluoghi campani. Prima ci sono Napoli (che beneficia di oltre 36mila sussidi), a seguire Salerno con 2.829 domande accolte e Caserta con 1827 card erogate. All'ultimo invece posto troviamo la città di Avellino con 1210 card. Ma analizzando in termini percentuali l'incidenza sulla popolazione, Benevento conquista il secondo posto in Campania. Numeri che secondo i sindacati “mostrano la fotografia di una provincia in forte difficoltà soprattutto se associati ai dati relativi alla disoccupazione che per i giovani – ricorda Valle – si attesta oltre il 55 per cento e che in generale vanno oltre il 27 per cento”. Di qui l'appello dei sindacati: “Stiamo chiedendo da tempo politiche che possano rilanciare l'occupazione nel Sannio. Tutti questi percettori del reddito di cittadinanza dovrebbero essere aiutati dai 'navigator', che però ancora non partono mentre le aziende sono in forte difficoltà e il lavoro manca”. Una situazione che secondo Valle richiede “la necessità di agire sulle politiche industriali della provincia sannita per cercare di salvaguardare il lavoro che c'è e possibilmente crearne altro”.
Ma analizzando nel dettaglio i comuni sanniti i numeri più alti in termini assoluti si trovano nei centri più grandi come Montesarchio, Sant'Agata de' Goti e Telese ma risaltano i dati soprattutto dei centri più piccoli: “Ci sono molto comuni – fa notare l'esponente della Cgil - che hanno numeri altissimi e disegnano un quadro di intere aree che si stanno impoverendo, soprattutto se li associamo al problema della desertificazione di alcune zone e al fatto che sempre più giovani vanno via”.