In Italia un lavoratore su dieci è irregolare, in Campania il tasso è esattamente del doppio: due lavoratori su dieci non sono in regola.
A rilevarlo è l'Istat: nell’agricoltura il record del 21,9% di lavoratori irregolari, il 14,7% nelle costruzioni mentre nell’industria in senso stretto si ferma al 6,6%.
Nel comparto dei servizi la percentuale arriva al 13,3% con punte del 16,3% negli alberghi e pubblici esercizi. Il record assoluto è nel lavoro domestico, oltre il 54%. Il lavoro irregolare caratterizza soprattutto la componente femminile, gli stranieri, gli indipendenti ed i giovani, i meno istruiti e il Mezzogiorno.
Questo è quello che emerge dal rapporto annuale dell'Istituto Nazionale di Statistica.
E a Benevento? I dati non fanno eccezione, e anzi, i dati vanno rivisti al rialzo. Basta guardare ai numeri elencati dalla Cgil per l'anno appena trascorso: Nel 2014 su 447 aziende controllate, è risultata irregolare il 58%. I lavoratori irregolari sono stati il 22% del totale, con la percentuale che sale al 68% quando si parla di lavoro a nero.
Ma aumentando il campione dei controlli, come ad esempio era successo negli anni precedenti, osservando i dati della direzione provinciale del lavoro, erano emersi percentuali drasticamente maggiori: 1.902 lavoratori controllati nel 2013, di questi ben 1.002 sono irregolari. In percentuale il dato è catastrofico il 52% dei lavoratori sono anch’essi irregolari. Di quelli irregolari ben 469 operavano in nero (il 46%), privi di ogni copertura previdenziale ed assicurativa. Una piaga che scaturisce in drammi peggiori: le morti sul lavoro ad esempio... classifica in cui Benevento primeggia di gran lunga in Italia.
Cristiano Vella
