Sarà l'effetto Jobs act, probabilmente. Dopo aver visto, attraverso i dati Inps, il saldo positivo di assunzioni e contratti a tempo indeterminato arrivano anche i dati di excelsior Unioncamere a testimoniare che la macchina del lavoro sembra essere ripartita.
Certo, bisogna leggere tra i dati: le falle nel sistema ci sono, e sono diverse. Il Jobs act da solo non è la panacea di tutti i mali dell'occupazione in Italia e i numeri positivi dopo anni di devastazione non sono certo l'emblema de “Il peggio è passato”, ma un primo timido passo sì.
E dunque, scorrendo tra le righe, dei dati di Excelsior, che riguardano le previsioni di assunzione delle aziende, emerge che sono 83mila le imprese che hanno programmato nuove assunzioni nel primo scorcio dell’anno
le imprese che hanno previsto di effettuare assunzioni nel I trimestre 2015 sono oltre 5mila in più dello stesso periodo del 2014.
Positivi i numeri anche su Benevento e provincia: 390 le assunzioni previste nel primo trimestre 2014, 530 quelle dei primi tre mesi del 2015. E sono i servizi a trainare la riprese con 320 assunzioni previste, 200 invece quelle dell'industria e delle costruzioni.
Boom anche a Benevento per il tempo indeterminato: se nel 2014 era riservato solo al 38 per cento dei nuovi assunti, oggi più di un giovane neoassunto su due avrà quel tipo di contratto.
Diminuiscono anche le differenze di genere: lo scorso anno era netta l'inclinazione delle aziende ad assumere uomini (54 per cento dei casi , contro il 12 per cento che prevedeva di assumere donne) oggi il trend non cambia ma scendono le percentuali (il 46 per cento preferisce assumere un uomo, il 15 per cento una donna e per il 39 per cento è indifferente).
Peggiora invece un dato già molto negativo: la laurea non la voleva nessuno ieri, e oggi men che meno: se lo scorso anno il 9 per cento delle aziende preferiva assumere un ragazzo in possesso di laurea, oggi la percentuale è scesa al 5 per cento tra le aziende sannite, perché? Perché non si cercano posizioni dirigenziali o di responsabilità, ma, nella stragrande maggioranza dei casi, impiegati e operai specializzati.
Cristiano Vella