Sempre più vecchio il Sannio, tanto che ormai ci si industria e si trovano possibilità di guadagno proprio in virtù dell'età sempre più avanzata della popolazione.
Già, perché analizzando i dati di uno studio della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro imprese emerge che un vero e proprio boom a livello imprenditoriale nel Sannio lo ha avuto il settore che si occupa della gestione degli anziani.
La ricerca, in verità, puntava ad analizzare la situazione dell'offerta di residenze non solo per anziani, ma anche per giovani e universitari, tuttavia guardando alla situazione del Sannio balza all'occhio un dato: in assoluto si registra un vero e proprio boom in dieci anni, col settore che guadagna, in termini di tasso di crescita delle imprese, un +111 per cento che è roba da primato in Italia, ma ciò in virtù solo della crescita esponenziale di residenze e case di riposo per anziani.
Se esistevano solo 9 residenze che si occupano della cura degli anziani nel 2008 oggi invece sono diventate 42... e il settore si ferma qui, perché alla voce residenze per giovani ed universitari il risultato nel 2008 era 0 e nel 2018 è rimasto 0 (in verità proprio la settimana scorsa è stato inaugurato il complesso residenziale di Unisannio, ma probabilmente non rientrerebbe, vista la sua natura, nella statistica elaborata dalla Camera di Commercio di Milano).
Dunque: c'è un vero e proprio business dell'anzianità nel Sannio e ciò è facilmente spiegabile con i dati demografici dell'Istat. E' inarrestabile nel Sannio un processo di spopolamento che colpisce in particolare le aree più remote della provincia e Ottopagine se n'è occupata spesso (leggi articolo “In cinquant'anni Benevento e Avellino potrebbero scomparire” e anche “Un nato ogni cinque morti, il Sannio e l'Irpinia scompaiono” e poi “Sannio a rischio estinzione: ogni anno scompare un paese”): ogni anno saldo migratorio e saldo naturale parlano di circa duemila abitanti in meno, perché a ogni nascita corrispondono due morti e forte è la tendenza dei giovani a cercar fortuna altrove.
Per contro però, analizzando gli stessi dati, se si assottiglia sempre di più la popolazione tout court, il dato si inverte se parliamo di anziani: in generale si perdono 2000 abitanti l'anno circa, in particolare gli over 65 aumentano in maniera costante: nel 2012 su una popolazione di 285 mila abitanti 59mila (il 20 per cento del totale) mentre nel 2018 su una popolazione di 279mila 63mila sono gli over 65, salendo al 23 per cento del totale.
E nei prossimi anni naturalmente il dato peggiorerà, se si pensa che nel 2012 erano 58mila i ragazzi da 0 a 20 anni ed oggi sono scesi drasticamente 51mila.
Un dato positivo, come prima esposto, evidentemente c'è: in una terra del tessuto economico fortemente in difficoltà la strada dell'assistenza all'anziani può essere ampiamente percorsa, la domanda, per forza di cose c'è e l'offerta è destinata a crescere.
Cristiano Vella