Una macchia nera quasi totale con tre sole piccolissime e aleatorie oasi. E' la cartina di Benevento che emerge dall'analisi de Il Sole 24 Ore per l'Infodata sull'incrocio tra disoccupazione femminile e posti in asili nido. Un incrocio già analizzato nei mesi scorsi, e che portava con sé una inevitabile considerazione: con una disoccupazione femminile superiore al 23 per cento in provincia di Benevento e con praticamente 0 possibilità di accesso agli asili nido il mestiere delle mamme nel Sannio è una sorta di missione impossibile.
Tutta la cartina della provincia è marchiata di nero, il colore che nell'analisi del Sole 24 Ore viene fuori quando la disoccupazione femminile è altissima e la disponibilità di posti in un asilo nido è bassissima.
In pratica il messaggio che viene da quella cartina sembra avere un tono perentorio: “o fai la mamma o lavori” con un altrettanto perentori post scriptum “e se fai la mamma e lavori è meglio che hai una famiglia o la possibilità di pagare una baby sitter, altrimenti ritorni al punto di partenza e dunque, o fai la mamma o lavori”.
D'altronde ciò si riflette praticamente sulle nascite: nascevano circa 3mila bambini all'anno negli anni 80, ne nascono 2000 all'anno, e sempre in discesa, negli ultimi anni, con mamme sempre più vecchie, ormai l'età media in cui una donna diviene madre per la prima volta nel Sannio è di 33 anni. Un dato fisiologico.
Una sola la oasi, seppur parzialmente, all'interno del Sannio: Bucciano, dove il 18 per cento dei nuovi nati viene ammessa all'asilo nido comunale (percentuale considerata alta per l'infodata de Il Sole 24 Ore e che è effettivamente alta considerando le percentuali che vanno dallo 0 al 2 per cento del resto della provincia), stante comunque l'altissima disoccupazione femminile, e poi San Lupo e Pietraroja, paesi dove tuttavia sono nati complessivamente 8 bambini nel 2017 e dove in generale, complessivamente, i bambini in età da nido, da 0 a 3 anni, sono 27.
Un quadro allarmante direttamente collegato con un trend demografico disastroso, vista una provincia che viaggia al ritmo di 1 nato per ogni 3 morti, con giovani che emigrano e solo gli immigrati a tenere un argine a una desertificazione totale.
Cristiano Vella