Giro d'Italia, che occasione: ecco quanti soldi muove la corsa

Da uno studio emerge quanto giovi ai territori la corsa in rosa

Benevento.  

 

Da Coppi a Bartali, da Bugno a Chiappucci a Indurain, fino a Pantani. Ogni bambino,a seconda delle generazioni, correndo su una bici si è messo nei panni dei grandi del Giro d'Italia, perché no, facendo nello stesso momento il campione e anche il telecronista, raccontando(si) con la voce di Auro Bulbarelli, Adriano De Zan, Sandro Ciotti.

Un pezzo di cuore degli italiani, senza dubbio. Ma a prescindere dal valore inestimabile del Giro dal punto di vista affettivo, quanto vale economicamente la corsa in rosa? Lo rivela Unioncamere, con uno studio apposito.

Uno studio che deve far riflettere il Sannio, visto che, nell'edizione 2015 il Giro prevede una tappa tutta sannita, con la partenza da Benevento e l'arrivo a San Giorgio Del Sannio.

E dunque passando dall'affetto all'economia l'analisi di Unioncamere rivela che il turismo sportivo, in generale, in Italia movimenta 42 milioni di presenze e 5 miliardi di euro. Questo stando ai dati del 2014. Nelle strutture recettive, nel 2014, sono stati 28 milioni le presenze, divise perfettamente a metà tra italiani e stranieri.

Due miliardi di euro sono finiti nelle casse di alberghi e agritursmi. Enorme anche il giro d'affare per ristoranti, pizzerie, bar, caffè: oltre 600 milioni di euro. Benissimo anche per i negozi, in particolare è l'agroalimentare a trainare, anche negli eventi sportivi: 646milioni di euro spesi nel 2014. E considerando che dal punto di vista gastronomico e agroalimentare il Sannio è terra privilegiata, il Giro è un'occasione imperdibile.

Crisvel