Qualità vita: Benevento sprofonda, e i motivi preoccupano

Baratro per lavoro e demografia: Sannio tra le peggiori d'Italia, non c'è lavoro e si scappa via

Benevento.  

Un salto all'indietro di nove posizioni in un anno. Dopo una parziale scalata di Benevento nella classifica della vivibilità stilata da Il Sole 24 Ore si torna sui bassifondi della classifica.

Era all'84esimo posto su 110 province Benevento e nel 2017 è piombata al 95esimo. Ed i motivi preoccupano, perché nel carnet di indicatori che il quotidiano economico utilizza per stilare la classifica quelli che fanno sprofondare Benevento sono strutturali, non intoppi classificabili come occasionali come un peggioramento della raccolta differenziata magari o un aumento del numero dei furti denunciati. No, sono i grandi malati del Sannio a far la differenza: lavoro e mancata crescita demografica, con conseguente spopolamento.

Nel dettaglio: Benevento pur perdendo 9 posizioni resta comunque la provincia più vivibile della Campania, visto che le altre fanno peggio e stazionano sui bassifondi.
Per quanto attiene ai campi che il quotidiano utilizza per stilare la graduatoria, Benevento sprofonda in particolare sul piano demografico perdendo addirittura 64 posizioni in un anno. Come motivare un crollo così forte? Con un saldo migratorio interno da brividi: per ogni mille residenti il bilancio tra chi arriva e chi parte è di meno 4, in pratica il Sannio ha perso 1200 persone in un solo anno. Ciò fa il paio con un tasso di natalità bassissimo: 7 bambini nati ogni mille abitanti e un indice di vecchiaia che cresce a dismisura.

Malissimo anche la voce lavoro ed economia: innanzitutto per gli impieghi bancari rispetto ai depositi, dove Benevento è terzultima in Italia. Perché? Perché su 100 milioni di euro che vengono raccolti solo 60 vengono distribuiti sul territorio, gli altri finiscono altrove, con tutto ciò che ne comporta per un sistema economico che ovviamente non cresce per la scarsità di investimenti.

Fortissimo anche il gap retributivo (sebbene altre statistiche recentemente pubblicate dicano il contrario), con Benevento quartultima e con stipendi in media del 26 per cento più bassi rispetto alla media italiana e quartultima anche per l'importo medio delle pensioni. Ciò si unisce ad un welfare ormai definitivamente scomparso: Benevento è centounesima in Italia per la spesa sociale degli enti locali per minori, disabili e anziani, che arriva solo a 14 euro pro capite. E non finisce qui: malissimo il tasso di occupazione, tra i più bassi d'Italia al 43 per cento, altissimo il tasso di disoccupazione giovanile al 39 per cento. E per fortuna la classifica non prende ancora in considerazione i neet, con Benevento che in questo campo è seconda in Italia.

Male anche la giustizia ma non tanto per i reati denunciati, dove il Sannio è più o meno messo bene o comunque meglio rispetto al resto del sud, quanto per la litigiosità: nella provincia è altissimo il numero di cause e altissimo il tasso di litigiosità, con 1285 nuove cause ogni centomila abitanti.
Ciò che migliora è il settore cultura e tempo libero che scala 21 posizioni, ma anche qui il dato è da prendere con le pinze: Benevento è nella top trenta per presenza di librerie e sale cinematografiche, ma ha un forte gap turistico, risultando 93esima per la spesa dei viaggiatori stranieri.

Dati molto preoccupanti, perché a prescindere dal numero di librerie e cinema, emerge una terra in cui il lavoro è ormai un miraggio e che di conseguenza ha preso a spopolarsi a ritmi molto sostenuti: di solito dati del genere sono riferiti a territori che hanno perso funzione... e quando perdi funzione quasi sempre, senza interventi mirati, perdi anche il futuro.

Di Cristiano Vella