E' l'anno dell'Expo... tra pochi mesi la manifestazione di rilevanza internazionale inizierà, a Milano, e avrà come tema il cibo. Non poteva essere altrimenti in Italia (come non poteva essere altrimenti che ci fossero ritardi nei lavori, in Italia, ma è un'altra storia), ed è una ghiotta occasione per il Sannio che, spesso snobbato nonostante le enormi possibilità, può sfruttare l'importantissima vetrina e portare, davanti a una ribalta internazionale, vini e prodotti tipici d'eccellenza. E in generale, a prescindere dall'Expo, opinione diffusa è che l'agroalimentare possa rappresentare per il Sannio un settore trainante, molto di più di quanto lo è stato fino ad ora. Però a guardare i dati il decollo che si prevedeva non c'è. Per carità, analizzando i dati della Camera di Commercio di Milano, di un tracollo non si può parlare per il settore food di Benevento, ma neppure di un decollo.
Benevento aveva 551 imprese attive al 31 dicembre del 2013, un anno dopo, nel 2014, le imprese attive sono diventate 546. Una perdita minima, per carità, che andrebbe anche contestualizzata, andando a vedere quali erano quelle 6 che hanno cessato di esistere. Ma, il dato grezzo è questo: - 1 per cento su base annuale. Ciò, in considerazione del fatto che, Avellino, invece, ha fatto l'inverso, e cioè, è cresciuta, seppur timidamente dell'un per cento. Con 709 aziende del rampo food, nel 2014, contro le 702 del 2013. E in ogni caso la testimonianza dell'importanza del settore, per le aree interne, vien fornita dai numeri sull'occupazione: a Benevento sono 1670 le persone che hanno un lavoro nel settore del cibo, ad Avellino ben 2808.
Cristiano Vella