In programma questo pomeriggio "No al peggio": un incontro organizzato dal Comitato per il Referendum Costituzionale per spiegare le ragioni del no.
Interverranno al dibattito Raffaello Morelli, Presidente della Federazione dei Liberali, il senatore Antonio Conte, Rappresentante dell’ANPI e introdurranno i lavori Filippo Finozzi e Antonio Colantuoni. A moderare sarà Giuseppe Orlando.
Il comitato si pone l’obiettivo della diffusione di informazioni sulla riforma costituzionale, oggetto del referendum, e della promozione di iniziative conoscitive al fine di annullare la riforma costituzionale proposta. Tutti i cittadini che intendano approfondire la conoscenza dei quesiti referendari o che intendano impegnarsi direttamente nella campagna elettorale sono invitati a partecipare alle attività del comitato.
"I motivi che hanno portato alla costituzione del Comitato per il NO sono molteplici - spiegano dal Comitato - Innanzi tutto, la Costituzione Italiana, nata all’indomani della caduta del Fascismo sulle radici politiche della Resistenza all’ oppressione fascista, fu costruita sui principi ineludibili di partecipazione democratica, di equanime rappresentanza politica, sull'equilibrio tra i poteri dello Stato democratico. Le variazioni introdotte dal Parlamento Italiano a colpi di maggioranza, a volte raccogliticcia, mettono in gioco la Democrazia Italiana, per il forte sbilanciamento a favore dell’Esecutivo, raccogliendosi tutto il potere nelle mani del Primo Ministro. All’Esecutivo forte si contrappone una debole rappresentanza del Legislativo (Camera dei Deputati), ove domina il Partito del Premier, con una valanga di prescelti dall’alto, senza il vaglio popolare personale. Al tempo stesso, il Senato della Repubblica, che doveva essere abolito, viene eletto dai Consigli Regionali e mantiene molte delle sue prerogative, creando in premessa seri problemi di interazione con la Camera dei Deputati. Il terzo braccio dello Stato, la Magistratura, è a rischio di controllo politico esteso e intenso. Ai politici troppo timidi e preoccupati principalmente del gioco parlamentare, il Comitato vuole ricordare che sulla riforma costituzionale vi è una forte attenzione sociale. I cittadini devono essere informati sul merito della riforma e devono decidere in piena libertà di coscienza".
Il Comitato aderisce al Coordinamento Democrazia Costituzionale, all’Associazione Comitato Nazionale per il NO al referendum sulle modifiche alla Costituzione (della quale condivide lo statuto), al Comitato “Per le libertà. NO al peggio” e alla campagna nazionale IO VOTO NO.