Via Mai, bene pubblico o privato? Il comune chiama un legale

Alcuni cittadini ne chiedono l’apertura, ma c’è chi ne rivendica la proprietà

Ceppaloni.  

Querelle in corso su Via Mai. L’arteria situata nel percorso viario del comune di?Ceppaloni è attualmente oggetto di una controversia che vede coinvolti tre diversi soggetti: un gruppo di cittadini che richiede l’apertura della strada per poter accedere alle rispettive proprietà, il signor I.P. che ne rivendica invece la proprietà dell'area per diritto di usocapione e il comune di?Ceppaloni che al momento, sembrerebbe non essere in grado di stabilire la demanialità o meno dell’arteria. La questione si è materializzata negli uffici del municipio ceppalonese nel momento in cui “gruppo di cittadini” così come riportato nel documento sottoscritto dall’esecutivo “ha più volte richiesto la riattivazione del vecchio tracciato della strada comunale Via Mai, situata nel capoluogo, per poter accedere alle loro proprietà”. Di contro, il signor I. P. ha invece manifestato la propria contrarietà verso l'accoglimento di questa istanza, comunicando che “a suo parere - come si legge nella delibera - le aree del tracciato di Via Mai sono di sua proprietà per diritto di usocapione”. Dalla comunicazione informale il signor I.P. è passato alle vie legali. E’ infatti del 12 febbraio scorso la nota trasmessa dallo studio legale di riferimento del sedicente proprietario con cui diffida il comune dall’intraprendere “qualsiasi azione tendente a modificare lo stato dei luoghi o a rimuovere le recinzioni”. In caso di azione contraria a quanto indicato nella diffida, il signor I.P. riferisce attraverso i suoi legali, che provvederà ad esercitare il diritto di querela. A questo punto spetterà al comune l'onere di chiarire i termini di una questione che già da tempo alimenta il dibattito tra i due gruppi contrapposti. Con l'obiettivo di far chiarezza sulla vicenda, l'amministrazione ha deciso di chiedere un parere legale pro veritate all’avvocato Luca Lizza del Foro di?Benevento (il compenso fornito al professionista è di mille euro più iva). Incertezze sulla demanialità delle arterie che si ripetono. Come nel caso di via Corvo-Cortoffo, dove ancora una volta a fronteggiarsi sul diritto di proprietà erano un cittadino ed un comitato che nel rivendicare lo status di bene pubblico della strada, aveva persino paventato il ricorso alla Procura della Repubblica. Una vicenda che col tempo è finita nel dimenticatoio.

di Marianna D'Alessio