Depuratore, altro scontro tra San Leucio e Ceppaloni

Iannace a Cataudo: «Provveda ai costi di gestione»

San Leucio del Sannio.  

Questa volta, il pomo della discordia tra i comuni di San Leucio del Sannio e Ceppaloni, è rappresentato dalla gestione del depuratore intercomunale situato in località Amicoli. In una lettera sottoscritta da Nascenzio Iannace, sindaco di San Leucio, e indirizzata al primo cittadino di Ceppaloni, Claudio Cataudo, si richiede l'approvazione di uno schema di convenzione tra i due enti per la gestione dell'impianto condiviso e si annuncia il ricorso alle vie legali per la riscossione coattiva del credito vantato dal comune di San Leucio nei confronti del municipio ceppalonese.

L'impianto di depurazione intercomunale è situato in territorio sanleuciano. Da diversi anni – come riferito nella missiva – accoglie le acque reflue di scarico delle abitazioni del comune per un numero di circa 70/80 utenze a fronte delle abitazioni complessivamente servite pari a 160/180. Come riferito da Iannace, agli atti dell'ente sanleuciano non risulta alcuna deliberazione consiliare di approvazione di una convenzione disciplinante dei rapporti tra gli enti, né accordi relativi al pagamento dei costi di gestione. Nell'ottobre del 2013, gli uffici del municipio sanleuciano richiedevano al responsabile tecnico del comune di Ceppaloni, di avviare l'istruttoria per l'autorizzazione allo scarico. Una regolarizzazione ritenuta doverosa anche alla luce di eventuali controlli dell'Arpac su campioni delle sostanze raccolte dall'impianto.

Il depuratore ha mantenuto nel tempo il livello di efficienza entro i parametri imposti dalla normativa vigente. Allora come oggi, è stata prospettata al comune di Ceppaloni la necessità di definire i rapporti tra gli enti sia sotto il profilo autorizzatorio che economico, tenendo conto delle responsabilità penali che incombono a carico dei sindaci e dei responsabili dei settori tecnici. L'importo addebitato a Ceppaloni, per la gestione del depuratore relativamente agli ultimi tre anni (2012-2013-2014) è pari a 18mila euro. Per la riscossione di questa cifra il comune di San Leucio adirà le vie legali. In attesa di un riscontro da parte del municipio ceppalonese, il capo ufficio tecnico del comune di San Leucio sarà tenuto ad inibire lo sversamento abusivo dei liquami provenienti dal comune di Ceppaloni.