Di Nuzzi, Razzano e le "otto verità"sul bilancio di Sant'Agata

"I cittadini per dieci anni avranno le aliquote e tariffe dei servizi comunali al massimo".

Il Commissario Prefettizio di Sant'Agata de’ Goti ha provveduto alla rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale con l’accesso al fondo di rotazione

Sant'Agata de Goti.  

Attraverso una nota stampa, Giovanna Razzano e Luigi Di Nuzzi, svelano "le otto verità che qualcuno tace" sul bilancio del comune di Sant'Agata - a partire dall’obbligo di deliberare le massime aliquote e tariffe a carico dei cittadini, l'impegno ad alienare i beni patrimoniali disponibili, l’obbligo alla rideterminazione della dotazione organica, dichiarando eccedente il personale in sovrannumero rispetto ai rapporti medi dipendenti-popolazione e l’obbligo della la riduzione delle spese di personale, dirigente e non, relativamente alla retribuzione accessoria, la riduzione di almeno il 10% delle spese per prestazioni di servizi e a riduzione di almeno del 25% delle spese per trasferimenti ad altri enti, il blocco dell’indebitamento, fatto salvo per i mutui per la copertura di debiti fuori bilancio pregressi e una rigorosa revisione della spesa.

"Ciò conferma - affermano Di Nuzzi e Razzano - che il Comune è in stato deficitario, in quanto sussistono squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario. Con il piano di riequilibrio, a differenza del dissesto, i cittadini per dieci anni avranno le aliquote e tariffe dei servizi comunali al massimo e i creditori dovranno attendere ancor più di prima per incassare le loro spettanze.

Oggi - concludono - chi come l’ex sindaco, gioisce per l’avvio del risanamento finanziario del Comune lo fa in quanto dopo ben 14 anni di gestione amministrativa la sua condotta non sarà oggetto - al momento - del procedimento di responsabilità amministrativa previsto per coloro che hanno provocato il dissesto, non certo perché ha a cuore il benessere delle famiglie, dei commercianti e degli imprenditori di Sant’Agata".

gdn