Come abbiamo raccontato dalle colonne di Ottopagine e attraverso i servizi di Ottochannel, nella giornata di lunedì gli studenti dell’istituto superiore “Sant'Alfonso Maria de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti sono stati i protagonisti di un incontro di approfondimento didattico.
I ragazzi hanno incontrato Giuseppina Mellace, autrice di un volume dedicato alla vicenda storica delle Foibe, ed in particolare alle donne infoibate. La testimonianza dell’autrice, che ha parlato dei motivi che l’hanno spinta ad intraprendere il suo lavoro di ricerca e che oggi la portano a girare le scuole d’Italia, ha catturato l’attenzione dei ragazzi.
La copertina del libro della Mellace sarebbe però un caso di falso storico. Così la pensa il collettivo di scrittori Wu Ming che dal loro account Twitter in queste settimane hanno condotto una vera e propria “guerrilla social” contro quelle immagini spacciate per testimonianze da “Giorno del Ricordo”, ma invece scattate in altri contesti.
Commentando un nostro tweet sull’incontro, il collettivo ha scritto: “qualcuno le farà notare che la copertina del suo libro è un falso fotografico?”.
La foro originale infatti, secondo Wu Ming, ritrae tre soldati cetnici nell’atto di sgozzare un prigioniero e non sarebbe dunque un'immagine riconducibile alle vicenda delle Foibe.
"Esempio iconografico - si legge nella didascalia a corredo dell'immagine che riportiamo nell'articolo - di deliberata confusione nel segno dello stereotipo etnico: a sinistra la foto di tre cetnici (facilmente riconoscibili dal caratteristico copricapo) mentre sgozzano un prigioniero. A destra, nella copertina dell'ennesimo libro sulle foibe, diventano tre perfidi slavocomunisti".
di Vincenzo De Rosa