Bagnoli. 5 Stelle: "Poste Italiane deve garantire il servizio"

In una nota l’attacco all’azienda e alle altre forze politiche locali.

Sant'Agata de Goti.  

Alle denunce e ai proclami, i 5 Stelle di Sant’Agata de’ Goti hanno preferito un’azione concreta interessando per la vertenza contro la chiusura dell’ufficio postale di Bagnoli direttamente i loro parlamentari pentastellati. Ed in particolare la commissione parlamentare su Poste e Telecomunicazioni presieduta proprio da un parlamentare del Movimento 5 Stelle. 

La vicenda d’altra parte interessa non solo la soppressione dell’ufficio periferico di Sant’Agata de’ Goti, ma una più vasta azione di riduzione dei costi portata avanti da Poste Italiane: un piano aziendale che prevedrebbe, secondo fonti sindacali, la chiusura di 450 sportelli in tutta Italia e la riduzione dell’orario di apertura di altri 600.

In Campania gli uffici postali da chiudere sarebbero 21 e di questi uno solo nel Sannio: appunto quello di Sant’Agata de’ Goti.

Quello di Bagnoli però sarebbe in pochi mesi il secondo a chiudere a Sant’Agata: la stessa sorte era toccata infatti all’ufficio di località Faggiano. Una drastica e progressiva riduzione dei servizi offerti dall’azienda agli utenti santagatesi che, dopo aver privato l’area nord del territorio comunale di uno sportello postale, adesso “taglierebbe” anche l’ufficio che oggi serve i residenti dell’area a sud dell’Isclero. Con il conseguente rischio di congestionare l’ultimo ufficio rimasto, quello di piazza Umberto I. 

 

“Era il 28 gennaio 2013 quando il Movimento 5 Stelle di Sant’Agata de’ Goti – si legge in una nota diffusa nella serata di ieri - si mostrò sensibile al disagio dei cittadini della frazione Bagnoli, dovuti ai frequenti disservizi del locale ufficio postale e alla sua paventata chiusura, tramite la raccolta firme e l’invio di raccomandata all’indirizzo del Presidente delle Poste italiane e del Ministero dello Sviluppo Economico”. 

“A due anni esatti di distanza – continua il comunicato stampa - ancora una volta chiediamo con forza che Poste Italiane torni sui suoi passi, garantendo il servizio universale nel nostro comune, in difesa delle fasce di popolazione disagiate e meno protette. L’ufficio postale di Bagnoli è diventato, infatti, un punto di riferimento irrinunciabile per le famiglie e i tanti anziani soli, che in caso di chiusura sarebbero costretti con evidenti difficoltà a spostamenti di decine di chilometri per usufruire di un servizio che andrebbe garantito in virtù del rispetto degli accordi StatoPoste”.

“Ci preme, altresì manifestare –scrivono gli attivisti grillini - tutto il nostro appoggio al Movimento 5 Stelle Nazionale che da diversi mesi si batte per evitare lo smantellamento progressivo della rete che si sta verificando in modo massiccio nelle zone più periferiche del Paese presentando diversi emendamenti alla legge di stabilità a prima firma Liuzzi, e puntualmente bocciati dai partiti.
L’attuale situazione è frutto di una politica incapace di liberalizzare e privatizzare il mercato postale, salvaguardando i diritti dei cittadini. È risaputo, infatti, che le aziende privatizzate, in pieno stile neoliberale, come obiettivo ultimo non hanno il benessere dei cittadini, ma bensì la massimizzazione del profitto. Poste italiane, oggi, non esula da questo principio, a dimostrazione di ciò il fatto che essa realizza ogni anno utili per miliardi di euro, ma che i servizi di recapito sono ormai una piccola percentuale dei ricavi totali del gruppo. Poste Italiane è diventata una grande e redditizia azienda di servizi bancari e assicurativi che, marginalmente, svolge ancora il compito di consegnare la posta. Per affrontare tale questione i parlamentari del M5S hanno chiesto ed ottenuto un audizione in Commissione dell’ amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio”. 

 

Dunque, sarebbero già diverse le iniziative avviate in Parlamento dal gruppo del Movimento 5 Stelle, anche su sollecitazioni ricevute da meetup locali come quello di Sant’Agata de’ Goti.

Ma la colpa, secondo i grillini, sarebbe in parte dell’azienda Poste Italiane, e in parte degli altri partiti che non hanno condiviso l’emendamento Liuzzi presentato in aula dai parlamentari pentastellati.

Ma i 5 Stelle muovono anche una critica forte verso le altre forze politiche locali, perché la loro azione vada “oltre le sterili polemiche e i proclami da carta stampata”. 

“Dal nostro canto, auspichiamo – si legge nella nota - un impegno concreto delle forze politiche santagatesi, che vada oltre le sterili polemiche e i proclami da carta stampata. Al coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Evangelista Campagnuolo, invece che un inutile tavolo con la Direzione delle Poste, consigliamo di attivarsi affinché il suo partito supporti la battaglia del M5S nell’apposita commissione parlamentare”.

“Al Sindaco Carmine Valentino – concludono gli attivisti del Meetup - chiediamo, invece, di ritardare di qualche tempo la campagna elettorale per le regionali, facendosi portavoce di un disagio concreto dei cittadini presso l’Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni”.

di Vincenzo De Rosa