«E' una scelta irresponsabile. In questo modo si crede di danneggiare il sindaco ma in realtà si fa una danno alla comunità intera». E' questo il primo commento dell'ormai ex primo cittadino di Castelpoto, Isidoro Simeone, dopo le dimissioni rassegnate ieri mattina da ben sette consiglieri.
A rimettere il mandato sono stati quattro esponenti della maggioranza: Vito Fusco (vicesindaco), Cosimina Caruso, Giuseppe Barbato e Costanzo Di Gioia. E l'intero gruppo di minoranza costituito da Costanzo Muccio, Stefano Muccio e Cosimo Spagnuolo.
Ed è di amarezza ma non di stupore la reazione di Simeone rispetto alla scelta assunta dai suoi ex colleghi di maggioranza: «Data l'urgenza dei provvedimenti da approvare in consiglio - osserva - si poteva almeno temporeggiare fino a martedì. Avevo riconvocato una nuova seduta del consiglio per lunedì. Bisognava approvare delle questioni fondamentali, prima tra tutte l'aggregazione del consorzio Cabib con la Gesesa. Era un atto fondamentale perché avrebbe sancito l'avvio di una nuova gestione del servizio idrico che da tempo, come i consiglieri dimissionari sanno, era del tutto carente. E' una questione per la quale mi sto battendo da tempo e adesso che eravamo arrivati ad un passo dalla risoluzione, si decide irresponsabilmente di mandare tutto all'aria. Eppure era solo questione di qualche giorno...».
Da tempo ormai all'interno del gruppo di maggioranza serpeggiavano malumori dovuti ad un progressivo deteriorarsi dei rapporti con il primo cittadino - come dichiarato in una nota diffusa la scorsa estate dalla fronda consiliare di cui era parte anche il vicesindaco, Vito Fusco – che additava ad un carente coinvolgimento di tutti gli esponenti della maggioranza nelle scelte assunte dal sindaco.
Una circostanza che Simeone smentisce seccamente: «Le scelte si approvano in giunta e in consiglio, come avrei potuto scegliere da solo per tutti? Con i miei ex colleghi abbiamo avuto sedute fiume su questioni di massima importanza. Ho cercato di ricompattare il gruppo sulla base di principi e di idee da attuare nella gestione del comune e nell'interesse della cittadinanza. Semmai da solo mi sono addossato la responsabilità di lavorare per ottenere dei contributi per i progetti che avrebbero migliorato e ammodernato il nostro paese e che adesso invece resteranno sospesi. Ora mi riesce difficile quantificare il danno arrecato, ma certamente questa scelta avrà conseguenze negative per il comune. Spero che la cittadinanza lo possa comprendere».
Non manca poi l'ormai ex sindaco di Castelpoto, di sottolineare alcune contingenze: «Tra i colleghi dimissionari c'è chi come Costanzo Di Gioia non partecipava all'attività amministrativa da tempo perché impegnato all'estero. Mi stupisce che abbia trovato però modo per tornare in comune unicamente per rassegnare le sue dimissioni».
Con lo scioglimento del consiglio, per il comune di Castelpoto si prospetta una nuova tornata elettorale.
L’ appuntamento anticipato con le urne per il rinnovo dell'amministrazione potrebbe tenersi già il prossimo maggio, in concomitanza con le consultazioni regionali. Interrogato sulla possibilità di una propria ricandidatura alle prossime elezioni Simeone mostra cautela: «Su questo aspetto qualunque valutazione, in questo momento, sarebbe prematura».
Intanto nella giornata di ieri, il prefetto Paola Galeone, con proprio decreto ha nominato come commissario prefettizio per la gestione provvisoria dell'ente, il viceprefetto Maria De Feo, cui sono attribuiti i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale.