29 ottobre: potrebbe sembrare una data come tante altre. Ma per Sant'Agata de' Goti non lo è. Assolutamente.
Giusto un anno fa, nel centro caudino, le ruspe iniziavano a scavare in località Palmentata: sondaggi eseguiti dal Nucleo Investigativo Provinciale del Corpo Forestale dello Stato su delega della Procura di Benevento.
La notizia che si diffonde, la curiosità. Il timore. I tanti “io lo sapevo” e poi i documenti di trenta anni prima che escono fuori dagli archivi.
In due mesi di scavi dalle campagne santagatesi verrà riportato alla luce di tutto. Fusti e fanghi, rifiuti sanitari e scarti di lavorazione industriale. Le ruspe si spoteranno poi a Capellino.
Passano i mesi e cresce l’attesa per i risultati delle analsi che, però, non arriveranno. Cresce, anche la consapevolezza che le tante storie raccontate sui camion che di notte percorrevano le strade santagatesi per scaricare rifiuti provenienti da chi sa quale dove, erano vere.
E’ passato giusto un anno. E i cittadini ancora non sanno. Cosa c’era nei fusti? Terreno e acque sono stati contaminati? Cosa c’è nelle campagne di Sant’Agata de’ Goti dove ancora non si è scavato?
Domande alle quali, ufficialmente, non è stata data nessuna risposta.
Vincenzo De Rosa