Paupisi - Come può essere che siamo ancora vivi?

La riflessione di Don Raffaele Pettenuzzo, parroco di Paupisi

Paupisi.  

In questo momento qui a Paupisi noi non sappiamo cosa fare o come sarà il nostro futuro, dove andare o a chi chiedere per avere una qualche risposta sincera, non capiamo quali siano stati i nostri errori, cosa non abbia funzionato nei nostri ragionamenti e nelle nostre azioni. Tanto la nostra scienza quanto le nostre teorie si sentono frastornare dai dubbi. Ci rendiamo conto che le nostre splendide formule pratiche e teoriche non valgono niente, quando la natura si scatena distruggendo tutto, poiché vi è comunque qualcosa di imponderabile che ci sovrasta e che sfugge alle nostre indagini, agendo in tutte gli aspetti della nostra vita. Questo qualcosa di imponderabile, perché è difficile da valutare, nasce dalla costatazione che in questo momento, di fronte all’acqua, al fango e alle pietre che ci hanno invaso, non possiamo essere noi i padroni del mondo o che comunque non siamo in grado di comandare agli elementi naturali scatenanti di fermarsi quando si scagliano contro di noi, i nostri figli e le nostre case.
Inizia così una lunga riflessione di Don Raffaele Pettenuzzo, parroco di di Paupisi. Per leggere la lettera completa scarica l'App Ottopagine New, è gratis

 

redazione