Aiutiamo Paupisi. La lettera di don Raffaele ai suoi ragazzi

Il parroco ricorda l'impegno dei tanti che da giovedì mattina sono al fianco della popolazione

Paupisi.  

Scrive una lettera, intensa, don Raffaele Pettenuzzo, per ricordare lo sforzo dei ragazzi in questi giorni di lavoro e sacrificio nella Paupisi colpita dall’alluvione. Ma anche per denunciare quegli uomini per i quali la “più concreta felicità è il quietismo politico che non è niente altro che lo stato di passività totale fino all’annullamento della volontà di fare un qualcosa di buono”.

Così don Raffaele stigmatizza il comportamento di “quanti uomini in Italia e qui nel nostro Sannio, non si danno alcuna pena, né si scoraggiano minimamente nel riconoscersi pusillanimi e tornano ad acquietarsi ogni qual volta c’è un fatto grave di calamità o di distruzione causata dalla natura. Essi sono in uno stato di epicureismo spirituale o, se vogliamo, di vizio spirituale”.

A differenza di questi uomini, racconta don Raffaele, “dalla nostra Parrocchia si è udito inaspettato e inatteso il richiamo e l’estremo appello dei nostri ragazzi, che sentendosi liberi e perciò forti, riunendosi sotto il vessillo 'Aiutiamo Paupisi', sono partiti per aiutare, per sostenere, per faticare con la gente attonita e sgomenta”.

Vincenzo De Rosa