Preoccupazione per la salute del fiume Isclero

Gli attivisti del Movimento 5 Stelle: "Lottiamo per evitare tragedie come la Terra dei Fuochi"

Airola.  

Nel Sannio cresce la preoccupazione per lo stato di salute dell’Isclero. Il contrasto all'inquinamento del fiume – lungo circa trenta chilometri durante i quali bagna il territorio delle province di Avellino e Benevento - è da sempre una delle priorità degli ambientalisti del territorio caudino. Per questo motivo è stato spesso oggetto di polemiche, negli ultimi anni sollevate soprattutto dagli attivisti del Movimento 5 Stelle.

Ad Airola, grazie anche all’impegno del pentastellato Bartolomeo Laudando, da mesi sono in corso iniziative e e attività per la salvaguardia del fiume sannita. Laudando ha trovato anche la collaborazione delle associazioni “Cantiere Civico” di Rotondi e “Opera” di Paolisi.

Secondo Laudando "Bisogna coinvolgere diverse associazioni dei diversi Comuni attraversati dall’Isclero per attivare interventi di tipo preventivo e repressivo, con il coinvolgimento di altre Istituzioni rispetto a quelle della Valle.” E proprio dalle Istituzioni che gli attivisti pretendono risposte.

“Le Istituzioni – dichiarano i responsabili delle diverse associazioni - si dimostrano poco attente alle ragioni del territorio e della tutela della salute dei cittadini. Abbiamo peraltro invitato il Ministro Galletti a venire in Valle Caudina per rendersi conto di persona della situazione – e continuano  - Noi lottiamo per evitare tragedie come quelle della Terra dei Fuochi, dove l'abbandono del territorio ha significato una tragedia per le popolazioni residenti".

Laudando aggiunge che con l'aiuto della delegazione regionale del Movimento 5 Stelle e del portavoce in Europa PierNicola Pedicini, cercheranno di sollevare - anche in Parlamento - la questione di criticità ambientale dell'Isclero”.

L’intento degli attivisti è quello di approfondire lo stato della depurazione delle acque reflue urbane e industriali, perché ci sia “finalmente una svolta e si possa lavorare al recupero del corso d'acqua”.

Giovanna Di Notte